Si definiscono noise rock ed escono per un’etichetta tutelare come la Sub Pop. Sono canadesi e non hanno perso tempo a trovare il titolo giusto per la loro seconda fatica in studio. Dalle parole del frontman Alex Edkins sembra trasparire un atteggiamento disilluso, al limite dell’irritazione a causa della pressione che la stampa e gli addetti ai lavori hanno trasmesso alla band. In realtà, ascoltando ‘II’, tutte queste difficoltà non emergono e si ha spesso la sensazione di essere al cospetto di musicisti spettacolari. Per trenta minuti i Metz rileggono Nirvana e Jesus Lizard, post punk e hardcore. Le loro distorsioni sono ciniche e l’attitudine lo-fi contrasta apertamente con le produzioni pulite ed effettate di oggi. Forse per questo ‘Acetate’, ‘Spit It Out’ e ‘Eyes Peeled’ mi piacciono tanto. La sezione ritmica, formata dal bassista Chris Slorach e dal drummer Hayden Menzies, si sbarazza di qualunque luogo comune e tira diritto per la sua strada quasi come se stesse registrando nello studio di Steve Albini e non si curasse di null’altro. Non c’è bisogno dell’elettronica per fare funzionare le cose e la rapidità con cui l’album volge al termine è sintomo di freschezza e non superficialità. Sarà curioso vedere se il trio saprà esportare la propria proposta e dimostrare anche dal vivo le sue qualità ma le potenzialità per fare bene ci sono tutte.