Un bisogno impellente di uccidere qualcuno. Lydia Lunch non è un'artista che la manda certo a dire e per questo secondo capitolo del nuovo progetto ha scelto un taglio ancora più profondo e pungente. L'icona new wave si è circondata del chitarrista Weasel Walter (Flying Luttenbachers), del bassista Tim Dahl (Child Abuse) e del batterista Bob Bert (Sonic Youth, Pussy Galore) per dare nuova linfa a vecchie composizioni del passato come 'Snakepit Breakdown' e 'Lock Your Door' di '1313', 'Fields Of Fire' e 'Three Kings' da 'Honeymoon In Red' e così via. Alla scaletta viene aggiunta una interessante cover di 'Frankie Teardrop' dei Suicide ma questo non basta a rendere indispensabile un album di cui sinceramente non si sentiva la necessità. Per carità la figura della regina noise newyorkese è sempre carismatica e vederla dal vivo puo' rappresentare un'esperienza significativa per molti ma queste live recordings in studio sanno tanto di buone scuse per tornare in tour e mostrare di essere ancora viva e vegeta. Il pezzo più coinvolgente è 'Some Boys' estratto dallo storico mini 'In Limbo'. Acido e grezzo come allora.