E' bastato vedere la copertina di 'Ones And Sixes' per capire dove sarebbe andato a parare Alan Sparhawk. In fondo i Low sono ormai da tempo una garanzia di qualità ed una delle formazioni cosiddette indie che ogni volta rischia di raggiungere risultati di vendita che i colleghi major si sognano. Al fianco del songwriter di Duluth, oltre alla moglie Mimi Parker, troviamo il nuovo bassista Steve Garrington ma i meccanismi non sono cambiati affatto e onestamente non avrebbe avuto senso che succedesse. Arrangiamenti minimali e tempi rallentati fino alla desolazione reggono il gioco da quando la passione per l'avant-pop si è esaurita con 'Drums & Guns' e se i Beach House si dirigono alla ricerca di luce con fare pretenzioso e supponente, i Low non passano mai la soglia del gentile consiglio, dell'insinuazione mai volgare o maliziosa. Inoltre gli americani vanno oltre i generi. Se 'No Comprende' fosse post rock allora sarebbe dura trovare un pezzo post rock più avvincente quest'anno. La seguente 'Spanish Translation' è un altro capolavoro ma anche 'No End' e 'What Part Of Me' sono degne del migliore materiale della band che per le registrazioni si è avvalsa dell'ingegnere del suono BJ Burton presso gli April Base Studios di Justin Vernon. Da segnalare la collaborazione con Glenn Kotche dei Wilco e lo splendido video girato da Manuel Aragon per la conclusiva 'Lies'. Un modo per assaporare l'aria del Minnesota e farsi avvolgere da quel gelo infernale.