A due anni da 'Call Your Friends' i californiani danno alle stampe altre tredici canzoni che ribadiscono la volontà di divertirsi e fare un po' di ironia in un periodo storico in cui la crisi economica e le tristi notizie provenienti dai telegiornali spingono verso la depressione. 'Walk The Plank' non si sposta di un centimetro dalla produzione precedente e vede il gruppo guidato da Ali Tabatabaee ancora in prima linea nella proposizione di certi valori musicali. Punk, pop rock, qualche retaggio crossover ed un immaginario che va dalle piscine piene di modelle all'ambiente saccheggiato. 'Who Brings A Knife To A Gunfight?' impiega dieci secondi per mettere a proprio agio l'ascoltatore ed il ritornello “I wanna party party, she wants to party party, we wanna party party” è alquanto esplicativo del contenuto di 'Walk The Plank'. Poi parte il singolo 'Worse Than This' e non ce n'è per nessuno con l'ex Death By Stereo Dan Palmer che si mette in evidenza alla chitarra. La scaletta prosegue tra citazioni di Eminem, citazioni hardcore ('Kings Of The Here And Now'), intermezzi strumentali ('Under The Deep Blue Sea') e nostalgia di 'Playmate Of The Year'. Matty Lewis ha compiuto dei progressi notevoli e 'Headrush' potrebbe essere un altro pezzo giusto per le radio anche se i vecchi fans non disdegneranno nemmeno le veloci 'Running With Wolves' e 'Wasted Generation'. Visto il riscontro ottenuto dalla raccolta 'The Early Years – Revisited' non mi sorprenderei di vedere un'altra volta gli Zebrahead in cima alle classifiche.