Un'ascesa continua quella dei ragazzi originari di San Francisco che continuano il loro percorso artistico trasversale rappresentando un'alternativa concreta e intelligente alla massa deathcore e djent che ammorba il panorama internazionale. Gli autori di 'The Flesh Prevails' non si sono accontentati delle ottime recensioni ricevute, di un discreto livello di vendite e di un paio di tour che hanno superato le aspettative iniziali. Al contrario hanno focalizzato ancora di più i propri obiettivi e se ne sono definitivamente sbattuti di ogni costrizione di genere e hanno accentuato la caratura progressiva della loro musica. Oltre a questo 'Dreamless' è contraddistinto da progressi enormi di diversi protagonisti come Alex Hofmann, che ha esteso lo spettro vocale e si dimostra molto più coraggioso rispetto al passato, e Andrew Baird, che dietro le pelli si supera in continuazione. Il guitar work è brillante e l'iniziale 'Face Of Death' setta subito degli standard qualitativi elevati con samples futuristici, ritmiche opprimenti e sintetizzatori che arricchiscono le linee melodiche. Seguono 'Adrenaline' e 'The Void Alone', impreziosita dalle vocals di Tori Letzler, che, ricollegandosi poi alla strumentale title track ed alla micidale 'Wind For Wings', costituiscono l'ossatura principale dell'album. 'Scar Queen' è un altro pezzi di grande impatto mentre 'The Prodigal Son' e l'accoppiata finale formata da 'Les Silences' e 'Lacuna' spiccano soprattutto per la varietà degli arrangiamenti e le scelte in fase di produzione. Il passaggio alla Nuclear Blast non potrà che accrescere la permeabilità della distribuzione e l'efficacia della promozione ma i Fallujah, con questo superbo terzo full lenght, sarebbero comunque stati incensati dalla critica e dagli addetti ai lavori. Adesso è però venuto il momento della consacrazione internazionale e, considerato come l'etichetta tedesca stia puntando su altre formazioni moderne come Bury Tomorrow e Textures, i vantaggi dovrebbero essere suddivisi per tutti.