L'intelligenza del gruppo guidato da Shirley Manson è stata quella di non soffocare mai il mercato con troppe uscite e diluire i propri album il più possibile per non perdere mai il contatto con il proprio pubblico. In questo modo i Garbage sono sopravvissuti a più trend e passati quasi indenni dalla disfatta dell'industria musicale. Adesso tornano con 'Strange Little Birds', una manciata di canzoni decisamente nostalgiche e devote agli anni novanta che riportano alla mente il debutto e 'Version 2.0' più che il precedente e discusso 'Not Your Kind Of People'. La cantante è sempre avvenente nonostante l'età non più giovane e si cala alla perfezione in un mood istintivo e primordiale nel quale regnano melodie luccicanti, tinte rock e tanta elettronica. La sua voce rappresenta il filo conduttore tra i vari episodi con piccole soste in territori abituali come 'If I Lost You' e 'Magnetized' giusto per non tradire i più affezionati. Il mestiere di Butch Vig e Duke Erikson non lo scopriamo certo ora e la scelta di puntare su 'Empty' sembra azzeccata. In scaletta brillano anche l'opener minimale 'Sometimes', 'Blackout' e 'Even Though Our Love Is Doomed' mentre il lento 'Night Drive Loneliness' serve a spezzare la tensione e la conclusiva 'Amends' depone le armi in favore di una catarsi pop inevitabile. Un ritorno godibile e mai pretenzioso da parte di una realtà multiforme della scena alternative moderna che ha raggiunto risultati impensabili.