Un gioiello cantautoriale il ritorno di Alberto Mariotti in una dimensione prevalentemente solista dopo la psichedelia liquida di 'Driftwood'. L'artista pistoiese, attivo anche con gli Ocean Bells, è protagonista di una manciata di cover che trasmettono un incredibile senso di potere e grandezza. Per festeggiare i suoi trent'anni, ha scelto di registrare la propria versione di cinque pezzi del 1985 tra cui spiccano indubbiamente 'Swinging Party' dei mai troppo incensati The Replacements e 'Death Valley '69' dei Sonic Youth. Di sicuro è più sorprendente vederlo alle prese con dissonanze noise piuttosto che con le rughe facciali del Tom Waits di 'Rain Dogs' o delle citazioni di The Cure e The Waterboys. L'album è completato con un inedito, dalla ritmica vagamente hip hop, la commovente 'By The Shore' registrata assieme a Andrea Carboni e Elia Ciuffini, e quattro reprise dal periodo di Samuel Katarro ('Pop Skull', '9V', 'Beach Party') e da 'Nothing Outstanding' a conferma dei progressi compiuti da uno dei pochi musicisti davvero puri di un paese in cui quasi mai viene premiato chi meriterebbe. Per voi sarà facile perdersi tra arrangiamenti acustici e suoni minimali ma quello che più conta è il messaggio, celato in queste celebrazioni sontuose che guardano al futuro ponendo in rilievo la sperimentazione e proponendo colori differenti. Il titolo prende il nome da Alessio Pangos che ha registrato, mixato e masterizzato il lavoro al Sonic Studio di Pontassieve.