I dischi degli svedesi si accumulano l'uno sull'altro, la pila aumenta e l'impressione che i tempi in cui uscì il debutto 'Glory The Brave' siano irripetibili rimane ancora forte. Negli ultimi anni gli svedesi hanno comunque ritrovato una certa stabilità e 'Built To Last' cerca di riproporre il messaggio epico di altri capitoli come 'Legacy Of Kings' e 'No Sacrifice, No Victory' senza ripudiare quanto pubblicato di recente. La scaletta è omogenea e solida, la produzione estremamente potente con qualche rifinitura ad arte per fare contenti gli appassionati di power metal. 'Hammer High' e 'Twilight Princess' si distinguono come i pezzi più ambiziosi con Joacim Cans che fa di tutto per rendere evocativa la propria performance e Oscar Dronjak che regala un paio di assoli degni di nota. 'The Sacred Vow' cita le vecchie 'Steel Meets Steel' e 'Heading The Call', 'Stormbreaker' è il solito omaggio ai Judas Priest mentre 'New Breed' si rivela il pezzo più vicino al materiale di '(r)Evolution'. Non sono sicuro che tutto ciò possa bastare per ritrovare un consenso unanime ma già il fatto che gli Hammerfall continuino a pubblicare lavori in studio a cadenza regolare e senza essere scesi a grossi compromessi gioca a loro favore.