Credo ci siano pochi dubbi sul fatto che il prossimo tour, tappa anche al Pistoia Blues, e la presenza di Isobel Campbell (‘Song For A Secret’ e ‘The Two Of Us’) in scaletta siano sufficienti a giustificare il ritorno degli autori di ‘Psychocandy’ e ‘Darkness’. Di sicuro non ha stupito nessuno il featuring di Bobbie Gillespie, forse un po' di più quello di Sky Ferreira (‘Black And Blues’). In effetti ‘Damage And Joy’ è sostanzialmente un album pop, fatto come si deve, mai banale o autoreferenziale, prodotto da Youth in maniera da lasciare un segno in una discografia ferma a ‘Munki’. Quasi vent’anni di silenzio non possono essere cancellati in un solo colpo, le influenze di Velvet Underground e T-Rex rimangono e singoli come ‘Amputation’ e ‘Always Sad’, che vede la partecipazione di Bernadette Denning, non faticheranno a fare presa sui vecchi seguaci. ‘Facing Up With the Facts’ richiama alla mente i Freeheat, il progetto formato da Jim Reid con Romi Mori e Nick Sanderson dei Gun Club, ‘All Things Must Pass’ è una versione educata dei Pussy Galore mentre ‘Mood Rider’ potrebbe addirittura far parte del catalogo dei Black Sabbath. Niente male in attesa del ritorno degli Slowdive e dell’esibizione in Piazza Duomo a Pistoia che sa tanto di evento impredibile.