Dodici tracce pulsanti per il quintetto crossover di Austin che si è rivolto a Jonathan Davis per compiere il definitivo salto di qualità dopo le eccellenti recensioni ottenute dal debutto, che pure non ha potuto contare su una distribuzione di livello. I punti di forza di ‘Narrative Retold’ sono essenzialmente due. Intanto adesso il materiale, registrato con David Bendeth (Of Mice & Men, Breaking Benjamin), è stato arricchito da due inediti prodotti dal frontman dei Korn. ‘The Voiceless’ e ‘The Taste’ possiedono una personalità distintiva che tende ad esaltare soprattutto l’approccio schizofrenico di AJ Channer (su tutte ‘Public Enemy’ e ‘Excuse Me’). Il cantante, nativo del Bronx e di origini giamaicane, è una ira di Dio e trasmette un senso di totale imprevedibilità, punk o hardcore scegliete voi come definirla, a tutto l’album. Inoltre il mix tra hip hop e metal è decisamente più originale di quello proposto da buona parte della concorrenza e più che Deftones, Slipknot o gli stessi Korn, le influenze dei Fire From The Gods riconducono ad acts selvaggi come Death Grips, Ho99o9 e Candiria. Le chitarre di Jameson Teat e Drew Walker ringhiano in ‘End Transmission’ e ‘Diversion’, la sezione ritmica è solidissima e le liriche cercano di descrivere il senso di isolamento delle minoranze etniche che vivono nelle metropoli americane. “Heavy music deserves a heavier message” viene sottolineato nella presentazione ed in effetti un impatto del genere non è semplice da trovare in circolazione. La speranza è quella di vederli presto dal vivo nel vecchio continente visto quello che raccontano delle loro esibizioni i membri di August Burns Red e Bring Me The Horizon.