Quali sono i migliori dischi NWOBHM di tutti i tempi a tuo parere?
Non ho mai seguito altro che gli Iron Maiden. ‘The Number Of The Beast’ è il loro capolavoro. Ascoltavamo band old school come Deep Purple, Black Sabbath, Rainbow, Judas Priest, Scorpions, Queen, Thin Lizzy e UFO. Poi arrivarono i Van Halen che ci fecero sedere tutti e pensare.
E la band NWOBHM più sottovalutata di sempre?
I Savage naturalmente..
In ogni biografia si legge che Thin Lizzy e Deep Purple sono le vostre più grandi influenze. C’era anche qualche band minore al momento in cui avete iniziato?
Quando cominciammo ad ascoltare gli Scorpions erano ancora una band minore. Il riff di Uli Jon Roth in ‘Sails Of Charon’ è fantastico.
Hai avuto modo di ascoltare i nuovi album di Saxon e Iron Maiden?
Onestamente non ancora ma sono certo che siano molto buoni. Adesso che ci penso anche i Saxon ci piacevano molto! ‘747 (Strangers In The Night’), con quel riff simile a ‘Berlin’, è un gran pezzo.
Avete vissuto l’heavy metal negli anni ottanta, negli anni novanta e anche al giorno d’oggi. Trovi che le nuove generazioni di metallari siano differenti?
Penso di sì o almeno un po’. Tutto quello che rientra nel catalogo heavy metal e hard rock sembra attrarre un pubblico più vecchio che ha ancora voglia di ascoltare un bel riff o cantare una melodia memorabile. La roba che ascoltano i ragazzi di oggi è suddivisa in diversi generi e mixata con talmente tanti stili con un’enfasi verso gli estremi che fa perdere tutto quello che sarebbe davvero interessante.
Ci sono differenze sostanziali a livello di songwriting e produzione nei vostri album?
Non direi in termini di songwriting quanto di maturità. Qualcuno della band arriva in sala prove con un riff e se piace a tutti gli altri lavoriamo insieme alla parte melodica ed al testo. Lo sviluppo delle tecnologie di registrazione ha cambiato radicalmente certi processi ma noi registriamo sempre allo stesso modo. Buttiamo giù la batteria con un sottofondo grezzo di chitarre e basso e poi aggiungiamo parti vocali, assoli di chitarra e backing vocals. Ci sarà sicuramente differenza in termini di qualità di produzione tra un album e l’altro ma questo dipende dallo studio e dai soldi che avevamo a disposizione. Con l’avvento del digitale è più facile avere degli eccellenti risultati senza spendere quantità enormi di denaro.
Ci sono ancora copie dei vostri primi demo disponibili sul mercato? Sei nostalgico del tape trading?
Non ho idea di cos’è successo ai nostril demo. So che Neat ne ha recuperati tre per la ristampa di ‘Loose n Lethal’ ma non so dove li abbia presi. Ce n’era anche un quarto, ‘Bad Blood’, ma immagino che dopo tutti questi anni sia degradato così tanto da essere ormai inascoltabile. Non ero un appassionato di tape trading quindi non sono affatto nostalgico.
Cosa ricordi delle sessioni di registrazione di ‘Loose n’ Lethal’?
Ricordo quando vidi l’artwork di Garry Sharpe per la prima volta. Era un giovane artista appena uscito dal college ci spedì il logo dell band e ci mostrò questa copertina sullo stile di Mad Max che aveva proposto alla Ebony. Avevo già il titolo ‘Loose n’ Lethal’ in mente e quindi abbiamo pregato Darryl Johnson della Ebony per avere entrambi. Quindi mi dispiace Chateaux e Grim Reaper ma siamo arrivati prima noi!
Non ti sei stufato di suonare ‘Let It Loose’ dal vivo?
Certo che no.
Quanto tempo avete impiegato a comporre e registrare ‘7’?
La scrittura è stata sicuramente la parte più veloce. Quello che ha impiegato tempo è stato registrare, editare e mixare il materiale. Non abbiamo passato ore e ore in studio ma abbiamo dovuto entrare e uscire dallo studio a causa di altri impegni. Per la batteria sono serviti circa due giorni e mezzo, per le parti di chitarra ritmica una settimana circa, altre due sere per il basso e un'altra settimana per le voci e gli assoli di chitarra. Tutto questo in un periodo complessivo di otto mesi circa. A quel punto Mark ha fatto in modo che i diversi livelli si conciliassero alla perfezione ma senza trucchi o effetti particolari. Per lui funziona un po' come quando suoniamo dal vivo. E' per questo che c'è poca differenza tra '7' e 'Live n' Lethal'.
Cosa volevate migliorare dopo 'Sons Of Malice'?
Volevamo abbreviare la durata dei vari processi ma ci siamo riusciti solo con il songwriting! Detto questo cerchiamo sempre di comporre canzoni migliori e, pur considerando 'Sons Of Malice' un ottimo album, sono convinto che '7' sia ancora meglio.
Quali sono i passaggi chiave dell'album a tuo modo di vedere?
Ad essere sinceri numerosi ma mi piace molto 'Lock n Load' perché suona old school pur mantenendo un feeling moderno e il riff di Kristian mi rende orgoglioso. Non dimentico comunque 'Super Spy’, ‘Empire Of Hate’ e ‘I Am The Law’.
Cosa intendi trasmettere con i tuoi testi?
La vita reale! Cose che accadono veramente nel mondo. Per esempio 'Circus Of Fools' parla del Primo Ministro e della House Of Commons dove non si dibatte per il bene della gente ma in nome di alleanze politiche. 'Children Of The Night' parla invece di vampiri e lupi mannari, ho sempre amato gli horror e volevo un pezzo che possedesse quell'atmosfera. 'Heads Will Roll' riguarda Hannibal Lecter e si lega al testo di 'The Hangin Tree' di 'Sons Of Malice'.
Ci sono tante band di revival in questo periodo. Sei a favore o contro questa ondata?
Dipende se sono buone oppure no! Ci sono tante band che si sono riformate e invadono il mercato senza avere pubblicato più di un demo o un singolo e nemmeno troppo speciali. Ci sono invece alcune band di revival che riprendono elementi assenti nella cultura di oggi e lo fanno con i membri originali, tipo il cantante o il chitarrista che sono le chiavi del loro suono. Questo è positivo. Per quanto concerne i Savage abbiamo ancora dei membri risalenti agli esordi ma anche un paio di nuovi che hanno offerto un contributo di freschezza.
Qual è stata la vostra esperienza dal vivo più memorabile?
L'Aardschok Day '84' a Zwolle in Olanda con Venom e Metallica.
In Italia come vi siete trovati?
Siamo stati bene ed abbiamo anche trascorso un giorno a Venezia prima di tornare a casa. Fantastico visto che venivamo da tre giorni rinchiusi in un mini bus. Nei prossimi concerti proporremo del materiale nuovo ma sarà sempre musica heavy rock diretta e potente!
(parole di Chris Bradley)