-Core
Fleshgod Apocalypse
Italia
Pubblicato il 01/05/2016 da Lorenzo Becciani

Un bel sovrano in copertina. Giusto per sottolineare chi è la migliore heavy metal band italiana al momento..
Grazie per il complimento. Avverto sicuramente una responsabilità maggiore, con l’etichetta la comunicazione è crescente e c’è meno diffidenza attorno alla band rispetto al passato. La copertina realizzata da Eliran Kantor è davvero stupenda e le altre tavole che ci ha mandato le abbiamo utilizzate per il libretto.

Qual è allora la migliore heavy metal band italiana al momento?
Sta sempre agli ascoltatori deciderlo. Posso dirti quello che ha funzionato per noi ovvero credere in quello che facevamo e lavorare duramente. Soprattutto nella musica metal devi essere disposto a non fermarti mai se desideri arrivare ad un certo livello.

Vuoi parlarci del concept che si cela dietro a 'King'?
Abbiamo cercato di creare dei contrasti tra vari personaggi di una immaginaria corte. La storia si sviluppa in due fasi distinte. La prima è quella che descrive le interazioni tra i personaggi che idealmente appartengono al periodo romantico e la seconda è una metaforta di quello che succede a noi. Il re è l’unica figura positiva e rappresenta il mondo che conoscevamo, le cose reali e veramente importanti, l’integrità e la giustizia. Il re è circondato dal ministro della guerra, da quello del tesoro, dalla regina, da una prostituta e da una cortigiana. Queste figure rappresentano il mondo nuovo e più superficiale. Nell’album questi personaggi cercano di sopraffare il re mostrando invidia, avidità, dissolutezza e decadenza. Più che un’ispirazione politica abbiamo seguito un’ispirazione filosofica.

A livello lirico sei influenzato solo da libri o anche da qualche film?
Solo per ‘Labyrinth’ ci siamo rifatti ad una storia esistente. In genere cerco di rileggere le mie esperienze nei confronti della realtà generale.

Ritieni che il connubio tra symphonic e technical death si stia allargando a seguito dell'introduzione di altri elementi, per esempio progressive, nel tessuto strumentale?
Siamo aperti verso tutto e ‘King’ è un passo in avanti in questo senso perché abbiamo bilanciato una grande varietà di elementi compositivi.

Quando avete iniziato a comporre i nuovi brani? Quanto tempo avete impiegato a completare il processo?
Il processo è iniziato a gennaio dello scorso anno e terminato a settembre con qualche pausa per i festival. Le registrazioni sono durate circa due mesi.

Desideravate cambiare o migliorare qualcosa dopo 'Labyrinth'?
Siamo molto critici verso noi stessi e subito dopo l’uscita dell’album avremmo già voluto cambiare qualcosa. Credo sia normale e rappresenta uno stimolo a migliorarci. Forse qualche atmosfera di quell’album era troppo intricata. Invece ‘King’ è sempre complesso ma ricco di groove e di spunti diretti. Posso dirti che da diversi anni cercavamo una produzione ottimale e abbiamo sperimentato diverse tecniche di mixaggio e masterizzazione per ottenerla. Con ‘King’ possiamo affermare di avere finalmente trovato il suono che volevamo. Prendi ‘The Fool’, è un brano dove convivono diverse anime della nostra musica come quella orchestrale-classica e quella death metal eppure non si avverte un cambiamento drastico nell’evoluzione del pezzo. Così come puoi ascoltare l’album dall’inizio alla fine senza mai annoiarti.

Hai citato il singolo. Quali sono gli altri passaggi chiave dell’album a tuo parere?
Il pezzo che preferisco cantare è ‘Cold As Perfection’ che possiamo definire molto oscuro e malinconico. ‘Healing Through War’ e ‘Mitra’ sono due pezzi molto tirati che ci divertiremo sicuramente a suonare dal vivo. ‘Gravity’ ha questo mood alla Cannibal Corpse che secondo me sta benissimo in quel momento dell’album ed un altro passaggio epico è senza dubbio ‘And The Vulture Beholds’.

'Labyrinth' ha sicuramente ottenuto un buon successo e confermato i Fleshgod Apocalypse come una delle realtà emergenti nel panorama metal internazionale. Ci sono alcune critiche che non vi sono andate giù?
La produzione in certi aspetti è stata problematica e ci hanno fatto notare che in alcuni punti non c’era una percezione chiara della chitarra. Questo perché si è venuto a creare conflitto tra qualche elemento. ‘King’ è senza dubbio il nostro album più pulito in tal senso.

Ritieni che 'King' abbia maggiori possibilità di conquistare il mercato americano rispetto ai lavori precedenti?
Siamo sempre andati bene sul mercato americano e quindi non mi stupirei se accadesse. Per ottenere una risposta ampia in tutto il mondo servono tanti sforzi. Inoltre c’è sempre l’aspetto fortuna. Certe volte sbattersi non è sufficiente e devi anche incontrare le persone giuste.

In un'altra intervista hai detto che i The Black Dahlia Murder erano la migliore live band del momento. In questi due anni sei rimasto impressionato da qualche altra band?
Una band che mi fa impazzire sono i Behemoth. Anche se hanno modificato il loro show sono sempre spettacolari. Il tour con i Septicflesh poi è stato grandioso. Sono una band incredibile formata da grandi persone. Inoltre sono rimasto colpito dal frontman dei Carach Angren con cui abbiamo diviso il palco nel tour americano insieme agli Abigail Williams. Non sono il mio genere ma il frontman è pazzesco.

Siamo a fine anno. Chi c'è ai primi tre posti della tua playlist?
Direi Moonspell, Symphony X e City And Colour. Volendo uscire un po' dai classici generi mi è piaciuto molto ‘Straight Outta Compton’.

(parole di Tommaso Ricciardi)

Fleshgod Apocalypse
From Italia

Discography
Oracles (2009)
Agony (2011)
Labyrinth (2013)
King (2016)
Veleno (2019)
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