Hai formato la band nel 1999. Quali erano le ambizioni allora?
Convincere un'etichetta a farci mettere sotto contratto e pubblicare un album. Non ricordo altro se non che spedivamo tante lettere e poche e-mail.

'Sword Songs' stabilisce l'inizio di un nuovo avvincente capitolo della vostra carriera e sono sicuro che avete lavorato duramente per arrivare dove siete oggi. Quali sono i vostri obiettivi adesso?
Portare a termine il nostro più grande tour di sempre, tante date e soprattutto tanti festival questa estate. Siamo una band migliore rispetto al passato e ogni concerto è diverso dall'altro.

Come nascono le vostre canzoni?
Scrivo quasi tutto io perché mi viene più facile. In genere compongo a casa con la mia Flying V e una drum machine. Registro dei demo molto grezzi e poi li faccio ascoltare agli altri. Fox ha scritto lo strumentale mentre Ludwig il coro di ‘Everyday There’s A Battle To Fight’.

Siete rimasti soddisfatti del feedback ricevuto da 'Triumph And Power'? Cosa volevate cambiare stavolta?
Sì molto. Le canzoni funzionano dal vivo e i fans le hanno apprezzate da subito. Per questo album abbiamo utilizzato una strumentazione più avanzata ed i pezzi sono più veloci e aggressivi. Le atmosfere sono le medesime di 'Triumph And Power', epiche e maestose, con un focus maggiore sugli spigoli duri. E' sempre un album heavy metal e non certo jazz ma non facciamo la copia carbone dei precedenti. Questo è il quarto album con Nico Elgrastand. Aveva mixato 'The Hunt' e 'Triumph Of Power' e questa volta si è occupato della produzione. Chiamare in causa Roberto Laghi è stata invece un'idea che mi è venuta in mente prima ancora di scrivere i pezzi.

Prova a recensire 'Varangian' e 'Forged In Iron – Crowned In Steel' per i nostri lettori..
'Varangian' è la classica catchy heavy metal song. Molto diretta e caratterizzata da una grande linea di basso. Registrare 'Forged In Iron – Crowned In Steel' è stato il momento più emozionante di tutto il processo. Contiene due cori epici e viking metal. Un altro grande pezzo a mio parere è ‘Freja’s Choice’.

Avete incluso una cover di 'Stormbringer' nell'edizione limitata. Perché avete scelto proprio questo pezzo nell'immenso catalogo dei Deep Purple?
Per due motivi principalmente. Il primo è che 'Stormbringer' è il primo pezzo hard rock che ho ascoltato. Avevo quattro anni e me l'hanno fatto sentire i miei fratelli maggiori. Inoltre Ludwig lo usa spesso come strumentale per il soundcheck.

Il vostro è uno stile che si lega parecchio alla tradizione culturale svedese e ha ovvi legami con la terra da cui provenite. Quanto è importante per voi dimostrare di essere svedesi con la vostra musica?
Non è necessario essere scandinavi per fare del buon viking metal. Ma è chiaro che certe storie fanno parte del mio background. Mio padre mi leggeva le leggende norrene per farmi addormentare e nel corso degli anni ho sviluppato anche un interesse per la natura con la quale la mitologia ha un collegamento molto forte.

Avete un buon rapporto con le altre band svedesi?
Sono un musicista piuttosto solitario ed i Grand Magus non hanno mai fatto parte di alcun movimento. Il rapporto con le altre band metal è comunque ottimo, non c'è competizione e poi in ogni caso sono in pochi a suonare come noi.

Qual è stato il momento più importante della vostra carriera fino a questo momento?
Direi il tour tedescon di spalla ai Mötorhead. Cinque date che non dimenticheremo mai.

Invece il primo concerto a quando risale?
Suonammo a Stoccolma prima di pubblicare il debutto ma non ricordo la data precisa.

Prima degli show seguite dei rituali particolari?
Cerco di scaldarmi un po', bevo un paio di birre e faccio stretching. E' importante essere caldo per non ammalarmi. Quando sono nel backstage ascolto musica per caricarmi. Qualcosa tipo Manowar, ZZ Top, Eagles o black metal.

Anche gli Spiritual Beggars hanno pubblicato un nuovo album da poco. Ci saranno problemi per fissare il tour?
Non credo. Siamo grandi amici e in continuo contatto.

(parole di JB Christoffersson)