Il nuovo album inizia con una title track dal groove gigantesco. È stata la prima traccia che avete completato?
É proprio così. Avevamo anche altri titoli potenziali per l'album ma ci piaceva come suonava questo.
Direi che è decisamente Soundgarden oriented. Ti mancano i primi album di Chris Cornell?
Amo Chris Cornell è lo ritengo un grande songwriter. Sicuramente i Soundgarden rappresentano la sua quintessenza come artista.
Quali sono gli altri passaggi chiave dell'album a tuo parere?
'Moment Of Truth' è la traccia che amo di più e credo segni un'evoluzione importante nello stile della band. Anche ' Not For Sale' è fantastica. Machine ha svolto un lavoro eccezionale ed avere Alan Moulder
Puoi darci qualche dettaglio in più sull'artwork?
Abbiamo voluto creare qualcosa alla Frank Zappa. Le sue erano copertine che solo a guardarle ti sapevano trasmettere l'indole ironica e folle della musica. È un'immagine in cui è facile perdersi.
Dove è esattamente “Fat City”?
È piuttosto facile. È un posto nelle più recondite profondità del cosmo.
Chi è il più grasso di voi?
Nessuno di noi è veramente grasso. Per registrare 'Hold on for Dear Life' il nostro batterista ha certamente perso qualche chilo.
Quando avete cominciato a comporre i nuovi pezzi?
Non stiamo mai troppo con le mani in mano. Subito il debutto abbiamo buttato giù qualche idea. Quando sei on the road è difficile trovare il tempo per comporre ma è importante mantenersi creativi ed in pace con sé stessi.
Vieni da una famiglia musicale?
Sì ed è in famiglia che ho preso la passione per la musica. Mio zio era un musicista e aveva un negozio di musica. Tutti i fine settimana andavo da lui.
C'è un artista che ti lega in maniera particolare alla tua infanzia?
Ozzy Osbourne.
E qualche album in particolare?
Ricordo che mi sono innamorato a prima vista della copertina di 'Amorica' dei Black Crowes con i peli della fica della ragazza che uscivano dal costume.
È cambiato il tuo approccio negli ultimi anni?
Tutti noi abbiamo allargato i nostri orizzonti. Credo che questo sia chiaro ascoltando il nuovo album. C'è un parallelo con il debutto ma ci siamo spinti su un livello tecnico superiore. In 'Welcome To Fat City' la cura delle melodie è stata maggiore e ci sono più ritornelli. Lo definirei un caos controllato. È più dark e funky in un certo senso. In 'Something Supernatural' invece eravamo più legati ai riff ed alla voce alla Robert Plant. In ogni caso quello che conta per noi è sempre il live.
Avete creato un vostro marchio di birra..
Si chiama Super Naturale e ne uscirà presto un'altra più leggera denominata Dadfish.
(parole di Brandon Yeagley)