Dove sei adesso?
In Texas sdraiato nel tour bus. Stiamo andando in New Mexico per un paio di date. Abbiamo già suonato dal vivo le prime tracce di ‘Shadows Inside’ che sono circolate in rete e la risposta del pubblico è stata impressionante.
Ritieni che siano le tracce migliori del disco?
No, non necessariamente. Per esempio la mia preferita è ‘My Sorrow’, che abbiamo scelto per chiudere la scaletta. Alla fine delle sessioni avevamo circa quaranta tracce e ci siamo presi del tempo per capire quali fossero le più oneste e adatte all’idea di disco che avevamo in mente.
Dove si sono svolte le registrazioni?
Questa volta abbiamo lavorato in due studi differenti. Gli strumenti sono stati registrati nel Michigan con Nick Sampson, che ci aveva seguiti anche durante le sessioni di ‘Deathless’. Per le parti vocali invece ci siamo rivolti a Drew Fulk che ha uno studio a Los Angeles. Nick Sampson è un mago per quanto riguarda i suoni in studio quindi abbiamo cercato di prendere il meglio da questi due mondi. Volevamo il classico sound metal. Anzi metalcore. Non ci vergogniamo affatto di essere una band metalcore e le persone che ci vengono a vedere ce lo riconosce. Veniamo dalla scuola di In Flames, Lamb Of God, Unearth e As I Lay Dying.
Non vi siete ispirati a nessun disco in particolare?
Direi di no anche se personalmente ho amato ‘Battles’ degli In Flames. Trovo che sia uno dei loro migliori lavori di sempre.
Personalmente ho trovato molto buono il mixaggio..
Se n’è occupato Andrew Wade che in passato ha lavorato con A Day To Remember, The World Alive e Neck Deep. Ha un’estrazione più punk ed è bravo a fare emergere ciascun strumento al momento giusto.
Cosa volevate migliorare rispetto a ‘Deathless’?
In realtà non cambierei nulla di quel disco se non il fatto che avrei voluto un po' più tempo per curare alcuni dettagli. Probabilmente sarebbe stato così anche se ci avessimo lavorato un anno intero. Attualmente il nostro bestseller è ancora ‘Monument’ per ovvi motivi ma questo non ci ha impedito di evolverci ed aggiungere sempre qualcosa di release in release. Anche la SharpTone la pensa come noi e sarà lo stesso anche con il successore di ‘Shadows Inside’.
A proposito di SharpTone Records. Come vi trovate con la nuova etichetta?
Alla grande. È la migliore scelta che potessimo fare in questo momento. Siamo orgogliosi di avere fatto parte del catalogo di Rise Records per tanti anni ma avevamo bisogno di maggiore esposizione all’estero.
In effetti credo che ‘Shadows Inside’ possa conquistare parecchi fan sul mercato europeo..
Ne siamo convinti anche noi e per questo dopo le date americane e qualche festival torneremo in Europa e non ci faremo mancare niente. Il pubblico dalle vostre parti è incredibile. Anche in Italia ci siamo sempre trovati benissimo.
Quale credi che sia il vostro punto di forza?
La stabilità della line-up senza dubbio. Siamo i soliti ragazzi da oltre dieci anni. Abbiamo gli stessi obiettivi e lavoriamo duro per ottenerli. Una volta trovato il nostro sound lo abbiamo difeso cercando di non scendere a compromessi e mantenerci al top in qualsiasi frangente.
Di recente avete pubblicato il video della title track..
E’ stato un modo per presentare il concept della maschera che trovi anche nell’artwork del disco. Volevamo esprimere come ci sentivamo quando siamo usciti dallo studio.
Cosa ti ricordi delle registrazioni di ‘Apologies Are For The Weak’?
Oh mamma! Non sapevo assolutamente cosa fare. Alla fine urlavo e basta! Questa volta invece ho potuto lavorare con un produttore vocale come Drew Fulk. Mi ha dato dei consigli importanti e mi ha fatto concentrare sul lato emotivo e sui testi che cantavo.
So che ami l’hip hop e in passato avete realizzato una cover di Jay-Z. Ripeterete l’esperienza in futuro?
Non credo proprio. Amo l’hip hop west coast ma principalmente le hit radiofoniche. Non sono così esperto.
(parole di Levi Benton)