Come è nata l’idea di dare vita a questa entità sonora?
(Mirko Maddaleno) Io e Alessia avevamo iniziato a lavorare su dei pezzi, scritti in un periodo di tempo piuttosto lungo, e l’estate scorsa abbiamo chiesto a Lorenzo se voleva unirsi a noi. Provando insieme sono nati altri pezzi ed a dicembre dello scorso anno abbiamo deciso di registrarli. Nel frattempo abbiamo lavorato molto sull’improvvisazione e questo ci ha aiutato a capire qual era il suono del trio. Due chitarre ed un violoncello non era così scontato che stessero bene insieme e invece siamo riusciti a conciliare il tutto. L’album è stato registrato e mixato in casa. Prima abbiamo registrato i pezzi veri e propri e poi delle improvvisazioni, una delle quali dalle undici e mezzo a mezzanotte e un quarto del 31 dicembre, che sono state utilizzate in seguito per connettere i pezzi tra loro.
(Lorenzo Cappelli) Abbiamo pensato ogni pezzo come un diverso ambiente fisico. Delle stanze differenti da riempire con queste parti improvvisate come se si cambiasse la scena in un film.
Immagino quindi che abbiate anche un’idea visuale precisa dell’album..
(Alessia Castellano) Sì, abbastanza..
(Lorenzo Cappelli) Il libro di illustrazioni che accompagna il cd è nato proprio per questo. Magari non è così definita ma a livello di atmosfere sì.
(Mirko Maddaleno) Abbiamo pensato che le improvvisazioni potessero diventare una colonna sonora e infatti poi siamo arrivati a concepire la musica per ‘Vampyr’. In quelle occasioni abbiamo provato tanti strumenti, effetti, piccoli rumori che sono stati nascosti sotto i vari pezzi creando il mondo sonoro che puoi ascoltare ora.
Componente sempre insieme?
(Lorenzo Cappelli) Sì, il processo è molto organico e ci piace moltissimo improvvisare. A livello personale è divertente e si è venuta a creare una sorta di comunicazione non verbale. Suonando in questo modo nascevano delle cose belle e quindi lo abbiamo fatto nostro come metodo di composizione.
(Mirko Maddaleno) Anche l’idea di usare tre voci è nata provando e non a tavolino.
Come avete scelto il vostro nome?
(Mirko Maddaleno) Era il nome di un pezzo che sentivamo come rappresentativo del nostro suono.
(Lorenzo Cappelli) Ci piaceva l’idea di avere un nome astratto e senza un significato preciso.
L’idea di sonorizzare il film di Carl Theodor Dryer vi è stata commissionata?
(Mirko Maddaleno) In realtà siamo stati noi a proporla visto che si confaceva col tema del Festival Delle Colline. Gianni Bianchi è stato subito entusiasta del progetto e così abbiamo cominciato a lavorarci. Il processo è stato più lungo di quello che pensavamo perché ci siamo inventati un metodo decisamente complicato. La pellicola dura un’ora e un quarto e abbiamo deciso di improvvisare tante volte finché non lo abbiamo imparato a memoria e siamo riusciti a codificare tali improvvisazioni dividendoci i compiti.
(Lorenzo Cappelli) Di scritto non c’è assolutamente nulla. Solo un vago canovaccio legato alle varie scene.
Pensate di portare in tour questa esperienza?
(Mirko Maddaleno) Sarebbe bello. Ci stiamo pensando.
(Alessia Castellano) Anche perché con tutta la fatica che abbiamo fatto..
Il fatto di non avere un’etichetta è una scelta precisa?
(Lorenzo Cappelli) Diciamo un insieme di cose. Ci ha sicuramente permesso di essere più liberi e scegliere l’uscita dell’album. Dopo averlo registrato volevamo pubblicarlo subito e quindi abbiamo seguito tutti i processi personalmente.
(Alessia Castellano) Se avessimo aspettato troppo sarebbe diventato vecchio e avremmo finito per annoiarci.
Nella recensione ho utilizzato termini come ambient, drone e proto-punk. Voi come definireste la vostra musica?
(Alessia Castellano) Siamo aperti a qualunque definizione anche perché non riusciamo a trovare un genere. Lavorare su ‘Vampyr’ ci ha dato tanti spunti e magari qualche pezzo verrà usato sul secondo album.
(Lorenzo Cappelli) L’album è visto nel suo insieme, come un viaggio sonoro, e di conseguenza siamo curiosi di capire come sarà recepito.
Hai un background classico?
(Alessia Castellano) No, ho suonato per anni il basso in gruppi rock e poi ho scoperto il violoncello. Ho studiato musica classica ma è rimasta sempre una parte elettrica dentro di me.
Stai proseguendo a suonare anche con i Werner?
(Alessia Castellano) Siamo rimasti in due e piano piano stiamo lavorando al quarto album.
Voi due invece?
(Lorenzo Cappelli) Io sono in un duo chitarra-batteria dal suono molto cinematico che si chiama Marlon Brando. Anche noi stiamo lavorando ad un nuovo album.
(Mirko Maddaleno) Io invece mi sono fermato ai tempi dei Blue Willa. L’esperienza con Carla Bozulich è stata molto importante e si è sicuramente riversata anche sugli arrangiamenti di questo lavoro. Ho imparato tanto con lei, soprattutto questa cosa degli ambienti dei pezzi che viene prima della qualità del suono.
Qual è l’evento che aspettate con maggiore entusiasmo di questa edizione del Festival Delle Colline?
(Alessia Castellano) Sicuramente il concerto dei Calexico ma ho apprezzato anche l’anteprima del collettivo John Snellinberg.