Qual è la nuova sensation a Stoccolma?
Dovremmo essere noi, i Satan Takes A Holiday! A parte gli scherzi, sia il pezzo che il titolo dell’album sono il riflesso dell’urgenza di un cambiamento. Quando tutto sembra meglio della situazione attuale..
Siete rimasti soddisfatti del feedback ricevuto da ’Aliens’? Cosa volevate cambiare stavolta?
Molto! Forse avremmo dovuto focalizzarci di più sull’aspetto lirico e non avere alcun tipo di remora da quello musicale. Credo che stavolta abbiamo superato questi limiti e nell’album puoi trovare i pezzi più melodici mai scritti dai Satan Takes A Holiday ed allo stesso tempo dei pezzi veloci e selvaggi!
Dove avete registrato? Che tipo di sound/produzione avevate in mente?
Anche stavolta le registrazioni si sono svolte al Dustward Studio di Stoccolma. È uno studio da sogno pieno di strumenti e amplificatori vintage ed un posto aperto alle nuove idee. Stefan Brändström è un grande produttore dalla mentalità aperta.
’Alies’ è stato distribuito negli Stati Uniti. L’Europa è ancora il vostro maggiore mercato? Dove sono le vostre fanbase più consistenti?
Tecnicamente negli Stati Uniti abbiamo la condivisione maggiore ma si tratta di un paese immenso e non ci siamo ancora stati a suonare. Il nostro maggiore mercato è sempre la Svezia ma i nostri tour sono andati molto bene in Germania, Spagna e Finlandia. La speranza è che il pubblico continui a crescere di album in album.
Il nuovo video girato da Claudio Marino è fantastico! Com’è nata l’idea?
Grazie! Ci piace sempre presentarci on stage nelle foto e nei video. É un modo di spingerci su un nuovo livello e, nel passaggio da ’Aliens’ a ‘A New Sensation’, abbiamo deciso di passare dall’argento all’oro. Un modo naturale di manifestare il cambiamento ed i progressi effettuati. Avevamo in mente Goldfinger quando abbiamo iniziato a lavorare con Claudio e Anders Carlborg. Sono felice del risultato perché un omaggio al film ma anche un video davvero unico.
Quali sono le altre tracce chiave a tuo parere?
L’album è piuttosto breve, solo 32 minuti, e quindi spero che i nostri fan lo ascoltino dall’inizio alla fine. Raccomando ‘Kingslayer’, un pezzo diverso dal solito ma che mi piace molto. ‘Unicorn’ è il secondo singolo e penso che il terzo sarà scelto tra ‘Set Me On Fire’ o ‘Session And Cash’.
Hai mai visto un unicorno?
Non quello classico con quattro gambe e un corno in testa. Però ci sono un sacco di unicorni in circolazione, gente che pensa di essere unica, che tutto sia dovuto, senza alcuno sforzo. Questo è il mio lato da vecchio brontolone che emerge.
Siete sempre in contatto con le ragazze del video di ‘Zombie Hands’?
No, perché non venimmo realmente coinvolti nelle riprese del video. Ero l’unico della band presente e durarono circa due ore. È venuto alla grande però!
Puoi darci qualche dettaglio in più sulle collaborazioni dell’album?
‘Exit Electric’ è il name dello studio dove componiamo e si tratta soprattutto di me e del mio amico Alexander Idfalk. Tutti i pezzi sono passati da lì negli ultimi due anni. ‘Girls’ è nata dalla collaborazione con Royal Blood e Patrick Berger. Quest’ultimo ci ha offerto una versione strumentale e noi abbiamo aggiunto liriche e melodie vocali, oltre a fare qualche cambiamento strutturale. Alla fine è venuta grandiosa e si adatta alla perfezione al mood dell’album.
(parole di Fred Burman)