-Core
DevilDriver
USA
Pubblicato il 30/09/2020 da Lorenzo Becciani


Sei entrato nei DevilDriver nel 2004, circa due anni dopo la nascita della band. Cosa ricordi di quel periodo? Quanto è cambiata la visione da allora?
É stato tutto molto surreale. La mia vita è cambiata in maniera drastica da allora. All'inizio avrei dovuto solo sostituire temporaneamente uno dei due chitarristi ma, una volta tornati dal tour, fu chiaro che Dez stava prendendo una decisione definitiva. Sono stato due settimane a casa aspettando di sapere se avrei ottenuto o meno il lavoro e naturalmente è stato molto stressante ma anche eccitante. Una volta entrato, ho cercato di comportarmi bene. Ero l'ultimo arrivato quindi portavo rispetto per gli altri musicisti e mi sbattevo per ben figurare. Adesso, io e Dez siamo i membri più vecchi quindi è cambiato tutto. Sento il peso delle responsabilità ma sono sereno ed estremamente orgoglioso di tutto ciò che siamo riusciti ad ottenere. Non saprei dirti quanto è cambiata la visione rispetto agli esordi. Di sicuro non scriviamo la stessa musica ma è normale perché sono trascorsi tanti anni. Il mio obiettivo è sempre stato continuare con la musica e ci sono riuscito. Ho tanti amici che hanno lavorato duro ma non hanno ottenuto il riscontro sperato e tante band che conosco hanno smesso di andare in tour o si sono sciolte. Non riesco ad immaginare la mia vita senza i DevilDriver, è una parte importante della mia identità. Più adesso che quando sono entrato nella band.

Nel 2015 i Coal Chamber si sono riformati e hanno dato alle stampe 'Rivals'. Il disco non era male ma di sicuro non ha ottenuto il riscontro sperato. Com'è stato quel periodo? Hai avuto paura che i DevilDriver potessero sciogliersi?
In realtà non ero troppo spaventato. I DevilDriver sono una band migliore dei Coal Chamber e Dez si diverte più con noi. Le persone cambiano e Dez è felice di come si sono evolute le cose con i DevilDriver e ci considera una famiglia. Quando è avvenuta la reunion dei Coal Chamber, alcuni ragazzi nella band non erano affatto contenti, soprattutto perché pensavano di perdere il loro lavoro. Io invece ero piuttosto sereno. Faccio l'ingegnere del suono da tempo e ho sfruttato l'occasione per lavorare su nuova musica, produrre qualche band e dedicarmi al surf ed alla mia famiglia. In quel periodo sono entrati Neal Tiemann e Austin D'Amond e oguno di noi ha un background diverso. Ho sempre trovato stimolante collaborare con musicisti diversi e ciò mi ha portato, una volta consolidata la nuova line-up, a tirare fuori un sacco di idee per il nuovo album.

Poi siete rimasti affascinati dai film western e dalle cover country e adesso siete tornati con la prima parte di un doppio album. É stato difficile scegliere la scaletta del primo volume?
Abbiamo un sacco di materiale a disposizione e non so ancora quando uscirà il secondo volume. La pandemia sta cambiando un po' i piani ed al momento siamo concentrati su questa prima parte. La scaletta è stata leggermente cambiata da Napalm Records ma non è troppo diversa dalla prima versione, che reputavo ottima. Credo sia una buona cosa che alcune persone dall'esterno prendano delle decisioni in maniera oggettiva.

Le dinamiche sono davvero buone e forse 'Dealing With Demons Vol. 1' è il vostro album più completo..
Il processo è stato più lento del solito e le canzoni sono risultate molto aperte, dal punto di vista delle influenze e del songwriting. Neal ha suonato diverse chitarre sull'album e anch'io ho fatto lo stesso. Steve Evetts ci ha spinto ad utilizzare vari pedali e ciò ha reso molto varie le canzoni. Alcune sono davvero potenti e le suonerei per ore. Altre invece rendono il disco più accessibile. Nel complesso ho percepito una maggiore responsabilità rispetto al passato.

Quali sono le tracce che rappresentano al meglio il vostro sound attuale?
Su tutte 'Keep Away From Me' e 'Wishing'. La prima è fin dall'inizio del processo la mia traccia preferita. 'Wishing' è invece l'opposto, un pezzo in cui Dez ha provato le clean vocals. Si è chiuso in studio e ha fatto un capolavoro. Era molto nervoso all'idea di pubblicarla perché i metallari sono particolari e possono essere molto critici. Non voleva fraintendimenti riguardo alla direzione della band. Sono due tracce molto diverse tra loro e rappresentano quanto possa essere ampio lo spettro di influenze dei DevilDriver.

Qual è stata la tua prima reazione quando hai saputo del pezzo?
In realtà non l'ho saputo fino a che non l'ho ascoltata. Non c'era niente di pianificato. Credo sia stato Steve Evetts a suggerire a Dez di provare con le clean vocals invece dello scream quel pezzo. Quando ce l'ha fatta ascoltare ne abbiamo discusso un po' e gli ho detto che era perfetta così e che non avrebbe dovuto cambiarla. Al contrario penso che nei prossimi mesi scriverò altra musica per voci pulita. Voglio mettermi alla prova. Con i nuovi membri ci troviamo molto bene, il rapporto è familiare e quindi credo siano le persone giuste per spingere in avanti la band. É questione di mentalità ma anche di rapporti.

Come chitarrista hai provato qualcosa di nuovo?
Fin dalle registrazioni di 'Winter Kills', sto lavorando molto sul vibrato. Passo ore e ore ad esercitarmi con le corde per raggiungere un vibrato come quello di Jerry Cantrell, Zakk Wylde o Björn Gelotte. Amo le loro influenze blues e jazz e credo si possano abbinare bene con l'aggressività dei riff. Su 'Dealing With Demons Vol. 1' ho suonato cinque chitarre diverse ma soprattutto la mia ESP Eclipse con un Fishman pick up. Adoro sia il modello Fluence che la Signature Series Devin Towsend.

Sei da tanti anni nel music business. C'è una band che hai visto crescere a dismisura e che ti ha davvero colpito?
A quindici anni ho visto i Rammstein nel loro primo tour americano, di spalla a Lords Of Acid e KMFDM. I loro dischi ancora non erano disponibili negli Stati Uniti e si trovava solo la colonna sonora di 'Lost Highway' con un paio di pezzi. Suonarono solo quattro brani ma furono clamorosi e nessuno si interessò più dei gruppi successivi. Essendo di origini tedesche, la lingua non era un problema e non sentivo il bisogno del cantato in inglese. Rimasi sconvolto e adesso suonano nelle arene. Un'altra band che mi ha veramente colpito di recente sono i Wednesday 13. Per anni li ho sottovalutati perché tendevo ad associarli ai Murderdolls, che non piacevano troppo. Dez è stato chiamato da Joseph Poole ad aiutarlo per il loro ultimo lavoro. Voleva una produzione più heavy per 'Necrophaze' e alla fine mi sono occupato della registrazione. Li ho visti al Whiskey A Go Go di Los Angeles e devo dire che è un performer spettacolare. Non pensavo potessero essere così potenti.

L'ultima volta che abbiamo chiacchierato è stata nel backstage del Download France dove ho apprezzato quanta cura e dedizione mettere in tutto quello che ruota attorno ad un concerto. Adesso che il live è fermo, pensate di promuovere entrambi i volumi con il prossimo tour?
Non è ancora chiaro cosa succederà. Ho il dubbio che la situazione non stia migliorando come qualcuno ipotizzava qualche mese fa. Siamo ansiosi di suonare dal vivo perché crediamo molto nel nuovo materiale.

(parole di Mike Spreitzer)

DevilDriver
From USA

Discography
2003 DevilDriver
2005 The Fury of Our Maker's Hand
2007 The Last Kind Words
2009 Pray for Villains
2011 Beast
2013 Winter Kills
2016 Trust No One
2020 Dealing WIth Demons I
2023 Dealing With Demons II