Come è nata la band? Come avete deciso di suonare questo genere di musica?
(Gwyn) Più o meno tre-quattro anni fa. Io e Sean stavamo insieme e mi ero accorta che aveva perso interesse nella musica. Prima aveva un'altra band, i Disangage, ma era un periodo in cui non era troppo ispirato. Gli ho regalato Logic e da quel momento ha voluto che provassi a cantare. Con il passare del tempo ci siamo resi conto che la mia voce e quel tipo di sonorità doom e stoner che a lui piacciono così tanto, rappresentavano un matrimonio perfetto. Allora ci siamo messi in testa di abbattere certi limiti e così è nato 'The White Witch'.
(Sean) Le prime canzoni che abbiamo scritto erano heavy, ma penso che entrambi abbiamo ampliato e approfondito la nostra comprensione di ciò che significa heavy per noi. È stata una progressione naturale.
Pensate che in futuro la vostra musica sarà più doom o pop?
(Gwayn) Io me la immagino più aggressiva.
(Sean) Credo che continuerà ad essere entrambe le cose. È difficile da dire adesso ma stiamo cercando di trovare più spazio per le canzoni, in modo da potere ospitare influenze trip hop o retaggi degli Earth. Ci saranno senza dubbio parti lente, dei cori e delle parti molto heavy e aggressive. Saremo più rudi di tante doom band ma allo stesso tempo cercheremo di proporre qualcosa di innovativo.
Personalmente vi ho scoperto con 'The White Witch'. Quanto è stato importante per trovare la vostra identità sonora?
(Sean) E' stato tutto per noi. Ho scritto la musica, Gwyn ha cantato ed il contrasto ha funzionato sempre di più. Non c'era nulla di pianificato ma siamo riusciti a creare qualcosa di cui essere orgogliosi. Dopo l'EP siamo diventati consapevoli delle nostre possibilità e confidenti con le doti di uno e dell'altra. Questo ci ha permesso di spingerci avanti e scoprire qualcosa di noi che non conoscevamo. Così è nato '1692'.
(Sean) Una volta pubblicato 'The White Witch' abbiamo cercato di dare maggiore profondità alle canzoni. Le chitarre sono diventate più heavy e le voci più eteree.
C'è un concept dietro a '1692'?
(Gwyn) 'The White Witch' era molto arrabbiato mentre '1692' è un album in cui ho cercato di trovare una pace interiore. Ho offerto uno santuario alle persone che vogliono uscire dal caos e dai problemi che le opprimono. È importante avere rispetto per certi luoghi dove puoi condividere tempo con gli amici e stare bene. Vogliamo sollevarci dal male.
L'album è veramente coeso e quindi è difficile trovare una traccia chiave..
(Sean) Come primo singolo abbiamo scelto 'Gods Of No Faith' per via delle backing vocals e della collaborazione con Jason Popson dei Mushroomhead. Poi abbiamo puntato su 'Darker Thank Black', un'altra traccia molto aggressiva che descrive bene ciò che siamo adesso. Amo anche il droning stranificato di '1692' e anche 'Burn'.
(Gwyn) E' impossibile scegliere perché ogni canzone rappresenta una parte della nostra personalità.
La copertina trasmette una certa spiritualità. Vi ritenete persone spirituali? Che ruolo ha la religione per la vostra arte?
(Gwyn) Io lo sono sicuramente. Sono stata cresciuta come cattolica e anche se adesso non lo sono più, e probabilmente non sono nemmeno cristiana, sono affascinata dall'iconografia religiosa. Per me è importante ricordarci che siamo tutti degli dei. In 'Gods Of No Faith' invito tutti a comportarsi in questo modo. Quando ho cominciato a farlo la mia vita è cambiata.
Non vi ho chiesto di parlare di influenze perché il vostro sound è davvero unico. Vorrei però sapere chi sono le vostre cantanti ed i vostri chitarristi preferiti?
(Gwyn) Per me Beth Gibbons dei Portishead. È incredibile con la sua vulnerabilità. Mi piace molto anche Alison Shaw dei Cranes.
(Sean) Io invece dico Kirk Windstein dei Crowbar e Matt Pike di Sleep e High On Fire.
Di cosa parla 'Darker Than Black?
(Gwyn) Le liriche possono essere anche molto introspettive. Sono un modo di esorcizzare i miei demoni. 'Darker Than Black' parla di qualcosa che striscia nell'ombra mentre stai dormendo. Ho voluto
E invece 'Monsters'?
(Gwyn) Ognuno di noi può avere paura di qualcuno o di lati della propria personalità che non emergono spesso.
In termini di produzione cosa volevate ottenere?
(Sean) Un suono più distinguibile e chiaro. I dischi doom spesso sono molto saturi, caratterizzati da tanto riverbero e spesso un po' fangosi. Volevo un suono da potere ascoltare in qualsiasi situazione ed in futuro sto cercando di inserire ancora più stratificazioni.
Di recente avete aggiunto alla line-up il bassista Eric Mzik, il batterista Pat Ginley e un altro chitarrista, Elliot Rosen. Immagino che l'abbiate fatto per rendere più interessante la dimensione live ma quanto pensate che i nuovi membri influenzeranno l'album che sta scrivendo?
(Sean) In realtà avremmo voluto coinvolgerli maggiormente ma non siamo stati in grado a causa dell'emergenza sanitaria. Vogliamo comunque portare la band su un livello superiore e non essere monodimensionali.
(Gwyn) In teoria avrebbero dovuto far parte anche del video di 'Burn' ma poi è stato possibile effettuare insieme le riprese e quindi abbiamo dovuto fare tutto io e Sean.
I vostri video sono di grande efficacia e attualmente i video sono strumenti promozionali di assoluta importanza per una band. Che tipo di approccio usate?
(Gwyn) Sean è un fantastico fotografo e videomaker. Di recente gli ho preso una nuova videocamera e abbiamo potuto già vedere la differenza. Spesso le idee vengono a me, su quella che dovrebbe essere la componente visuale e poi Sean ci lavora dal punto di vista tecnico.
Quanto è importante il look per te? Dove compri i vestiti?
(Gwyn) L'abbigliamento e certi accessori fanno parte della storia per me. Voglio qualcosa di legato a ciò che desidero trasmettere e per questo ho creato Heretics Union.
L'ultima domanda ve la faccio sul doom, che a mio parere è diventato un genere più estremo del black o del death, grazie alla fusione con lo sludge, ma allo stesso tempo si è aperto a contaminazioni melodiche che lo rendono un territorio di grande sperimentazione. Basta pensare a Chelsea Wolfe o Emma Ruth Rundle per capire che ormai è difficile catalogarlo. In quale direzione pensate si muoverà il genere nei prossimi anni?
(Sean) Alcune band hanno aperto una sorta di conversazione su quello che sarà il futuro del doom e crediamo che '1692' ed il disco che seguirà possano partecipare a questa conversazione. Per me il doom è qualcosa di lento e heavy ma con la voce pulita può diventare tante cose. Il riscontro che stiamo ottenendo per la cover di 'Ring Of Fire' di Johnny Cash, dimostra che c'è interesse per nuovi sviluppi sulla materia.