-Core
Volbeat
Danimarca
Pubblicato il 19/12/2021 da Lorenzo Becciani

Come stai Jon?
Molto bene, considerato il periodo. 

La prima domanda è piuttosto scontata perchè i Volbeat sono da sempre una grande live band. Quanto è stato difficile registrare un album in un periodo in cui non avete potuto suonare dal vivo?
Non è stato troppo difficile. Una volta che abbiamo capito che non saremmo potuti andare in tour, abbiamo cercato di fare tutto quello che non siamo in grado di fare quando siamo lontani da casa per mesi, compreso scrivere nuovo materiale. Stavolta non c'è stato bisogno di prenderci uno o due mesi liberi per pensare al  nuovo lavoro in studio. Abbiamo registrato dei demo durante l'estate e gli abbiamo girati al management ed alla label. In entrambi i casi abbiamo notato una grande eccitazione e quindi abbiamo fissato lo studio. 

Dalle tue parole sembra che il processo sia stato molto rilassato. È sempre così veloce per voi?
No, non così veloce. Stavolta però Michael era molto ispirato e abbiamo avuto modo di discutere a lungo sui pezzi. 

Qual è il ruolo degli altri membri?
Michael rimane il songwriter principale, ma io e Kaspar partecipiamo al processo con le nostre opinioni. A volte ci manda a quel paese ed altre volte è d'accordo con noi. 

Cosa volevate migliorare dopo 'Rewind, Replay, Rebound'?
Non volevamo migliorare niente, ma solo pubblicare un altro album rock. Il materiale è nato molto potente in maniera naturale. Rispetto al passato le nuove canzoni sono senza dubbio più heavy e per certi versi vicine alle prime cose della band. Non lo abbiamo pianificato, anche perché in carriera abbiamo pubblicato tutti i tipi di album. È successo e basta. 

Hai anticipato la mia prossima domanda ovvero se 'Servant Of The Mind' sia un ritorno alle origini con una produzione fresca e moderna.. 
Sì, non siamo troppo lontani dalla verità. È un disco dei Volbeat con tanta melodia e riff quadrati come ai primi tempi. Dal punto di vista della produzione abbiamo cercato di tornare al passato, puntando su un suono basico di chitarra, un suono basico di batteria e così via. Jacob è un grande produttore e noi nel corso degli anni siamo migliorati come musicisti 

Qual è la traccia chiave dell'album?
É difficile sceglierne una perché per me sono tutte importanti. Dovendo indicarne solo una direi 'Shotgun Blues' perché ha tutto quello che deve avere una canzone dei Volbeat ed è stata la prima che abbiamo completato per l'album. 

'Temple Of Ekur' è un posto reale?
Non ho la minima idea. Posso dirti che è un'ottima canzone per aprire un album in cui potete trovare alcuni futuri classici e pezzi più vari e sperimentali come 'Wait A Minute My Girl', dove abbiamo inserito un sax ed un pianoforte, e 'Dagen For', dove canta Stine Bramsen degli Alphabet. 

Cosa dobbiamo attenderci dai prossimi live show?
Per il tour con i Ghost abbiamo preparato dei fondali e delle soluzioni sceniche che utilizzeremo anche in futuro. 

Perché avete scelto di riprendere proprio 'Don't Tread On Me' quando siete stati invitati a partecipare a 'The Metallica Blacklist'?  
All'inizio non eravamo molto convinti. 'The Black Album' è iconico, tutti hanno una copia a casa e la fanbase dei Metallica è enorme e molto esigente. Andare a toccare hit come 'Enter Sandman', 'Sad But True' o 'Nothing Else Matters' non ci pareva una buona idea. Quando hanno saputo dell'anniversario, Michael e Kaspar hanno pensato di rifare 'Don't Tread On Me'. L'abbiamo registrata rapidamente e, pur ascoltando un rough mix, il management ha detto che la nostra versione era stupenda. Così ci siamo trovati ad essere parte del progetto. 

Avete ripreso anche i Wolf Brigade..
Sì, ci siamo resi conto che non avevamo tante b-sides da parte. 

Come pensate di festeggiare i vent'anni di attività? 
Due anni fa avevamo discusso di cosa avremmo potuto fare ma poi è arrivato il Corona Virus e tutte le nostre idee sono andate a farsi benedire. In questi mesi sia io che Michael abbiamo ricevuto tanti messaggi sull'argomento ma ce ne siamo dimenticati. Penso che adesso non avrebbe senso, anche perchè dobbiamo promuovere 'Servant Of The Mind'. Magari festeggeremo come si deve i venticinque anni di carriera. 

Quali sono stati gli highlight in carriera per quanto ti riguarda?
Ce ne sono stati molteplici. Il primo è stato quando abbiamo siglato un accordo discografico. Ricordo che Michael aveva spedito i nostri demo un po' a tutti e l'interessa c'era ma le cose non erano mai andate avanti perché tante etichette non sapevamo come promuoverci. Poi il primo show sold out in Danimarca. C'erano trecento persone circa ma per noi è stato bellissimo! Anche l'esperienza al Roskilde ha rappresentato un highlight perché quel palco lo avevamo sognato per tanto tempo. Direi che della liste fanno parte anche il primo disco d'oro ed il tour con i Metallica. 

Qual è stato invece il periodo peggiore?
Perdere membri della band è sempre spiacevole, indipendentemente da quello che è successo. Ti lasci sempre qualcosa alle spalle e non è mai troppo bello. 

(parole di Jon Larsen) 

 

Volbeat
From Danimarca

Discography
The Strength/The Sound/The Songs (2005)
Rock The Rebel/Metal the Devil (2007)
Guitar Gangsters & Cadillac Blood (2008)
Beyond Hell/Above Heaven (2010)
Outlaw Gentlemen & Shady Ladies (2013)
Seal The Deal & Let's Boogie (2016)
Rewind, Replay, Rebound (2019)
Servant Of The Mind (2021)