Com’è stata la transizione tra il quarto ed il quinto capitolo della vostra storia?
Mettiamo sempre passione nella nostra musica. L’obiettivo è migliorarci cercando di toccare il cuore delle persone.
Possiamo dire che ‘A Coffin Has No Silver Lining’ abbia guidato un po’ tutto il processo?
Lo abbiamo scelto come primo singolo perché volevamo un pezzo classic metal per anticipare il disco. Quando abbiamo registrato i demo, abbiamo cercato di avere tre-quattro pezzi rock, qualcosa di più lento e doom e pure un lento. Alcuni pezzi sono davvero heavy mentre altri sono più melodici e hard rock. Il mixaggio è stato eseguito da Robert Pehrsson perché Nicke non ha avuto il tempo materiale di potere occuparsi di tutto nello studio che abbiamo a casa.
E ha svolto un eccellente lavoro perché il disco non suona affatto nostalgico.
La produzione è leggermente più accessibile. C’è un po’ più di ossigeno qua e là. ‘Maculate Heart’ per esempio è un pezzo singolare per noi. È quasi mainstream rock anche se non siamo per niente mainstream. Abbiamo cercato di estendere la diversità nei nostri album mantenendo costante il livello di intensità.
È stato un processo complicato?
È stato molto frammentato. Di solito le band fissano uno studio e registrano in un paio di settimane mentre noi abbiamo registrato tutto a casa non appena avevamo la possibilità. A volte eravamo in tour per settimane e non potevamo registrare niente. Io per le voci poi ho bisogno di starmene sola. Devo prendermi il mio tempo senza alcuno stress esterno. Quindi mi è capitato di svegliarmi alcune mattine e registrare in pigiama e pantofole. Viviamo un po’ fuori dalla città e non c’è niente da fare. L’unica distrazione è guardare il Mar Baltico. In certi casi sono stato io a convincere gli altri ad inserire dei pezzi in scaletta. ‘At The Mortuary’ per esempio non avrebbe dovuto essere sul disco, ma mi è piaciuto così tanto il demo che ho voluto scrivere un grande testo e registrare delle parti speciali.
Il video di ‘At The Mortuary’ è micidiale ed è stato girato, come quello di ‘Slow Dance In A Crypt’. Mi ha ricordato il documentario di Medea Yarn nel capolavoro di Bruce LaBruce ‘Otto; or up with Dead People’.
Non l’ho visto, me lo consigli?
Assolutamente. Tra l’altro è stato girato interamente a Berlino e può vantare una fotografia eccezionale.
Allora lo vedrò sicuramente. Berlino è la mia città e amo gli zombie e certe atmosfere. La componente visuale per noi è importante, così come il fatto che l’album esca in vinile. Non cerchiamo di esprimerci solo con la musica. Curiamo la copertina, il layout, il guardaroba, il trucco. Me la cavo con Photoshop, ma Nicke è più bravo di me e scegliere la grana o il font giusto può essere complicato. Anche le news che vengono inviate dall’etichetta a volte non ci piacciono e quindi dobbiamo rifarle. Tutto è connesso.
Anche il fatto che ti piace vestirti con abiti ecclesiastici.
Sono cresciuta in una famiglia cristiana. Mio nonno ricopriva un ruolo importante nella chiesa tedesca e tra i miei familiari c’erano diversi sacerdoti. Ho passato tanto tempo nelle chiese e adoro vecchi edifici come cappelle e cimiteri, anche se non sono molto cristiana. Preferisco l’immaginario che circonda il culo. I simboli e l’estetica che te conosci bene perché sei italiano. Quando giro per i siti che producono materiale per le chiese per me è come essere una bambina in un negozio di dolci.
Per ‘A Coffin Has No Silver Lining’ invece avete fatto una scelta diversa.
In quel caso il video è stato girato da Emil Klinta. É più una sorta di film con immagini vintage e luciferine. Alcune di esse fanno riferimento alla mia infanzia. Quando ero più giovane ho lavorato in una libreria che vendeva trattati di occultismo ed è stato più o meno il momento in cui ho scoperto il doom e band come Black Sabbath e Danzig.
Quali sono i vostri prossimi piani?
Abbiamo supportato i Ghost nelle arene e questo ha cambiato molto la nostra prospettiva riguardo al tour. A febbrario il Satanic Panic Tour proseguirà in Europa con Angel Witch e The Night Eternal. Negli Stati Uniti abbiamo avuto l’onore di avere Bobby Liebling dei Pentagram sul palco ed è stata un’emozione incredibile.
Stai pensando anche a collaborazioni come quella con Me And That Man?
Ho lavorato ad un duetto che uscirà prima o poi quest’anno, ma non posso aggiungere altro.
Gestisci ancora dei locali come il Kill Em All di Berlino?
No, anche se a me e Nicke piace sempre fare i dj ogni tanto. Non è comunque cambiato molto perché per la data di Stoccolma mi sono occupata di organizzare tutta la serata. Si chiamerà Funeral Service e si terrà al Geronimo’s FGT. Erik Danielsson dei Watain e Erik “Tyrant” Gustavsson dei Nifelheim metteranno i dischi.
(parole di Johanna Platow Andersson)