-Core
The Eternal
Australia
Pubblicato il 14/07/2024 da Lorenzo Becciani

Al cospetto di un disco come ‘Skinwalker’, possiamo parlare di una resurrezione di certo gothic metal?
Se ne sente parlare da un po’ e stanno uscendo delle uscite gothic interessanti. Magari è il momento giusto.

Vi sentite una band o un progetto da studio?
In questo periodo direi che siamo più una band. Viviamo lontani e ognuno di noi ha i propri impegni, ma c’è un senso di comunione di intenti molto forte. Ci conosciamo tutti da diversi anni e prima di entrare nella band ho discusso con Richie e Mark varie volte.  Quando quest’ultimo mi ha chiesto di suonare sull’album il materiale era già pronto. Nel prossimo lavoro ci sarà sicuramente più di mio.

Come si sono svolte le registrazioni?
L’album è stato registrato in tante diverse location. Mark vive in Australia e dopo aver assemblato quasi tutto il materiale, mi ha girato le tracce tramite la rete e io ho aggiunto le mie parti nel mio studio personale. È stato abbastanza stressante perché ho avuto quasi un mese di tempo, ma ho dovuto imparare da capo ad usare Pro-Tools perché non lo maneggiavo da parecchio.

Sarete in grado di organizzare un tour importante?
Forse per il prossimo anno. Adesso Jan è impegnato negli Amorphis, ma dopo dovrebbe nascere qualcosa.

Hai ascoltato i primi lavori della band?
Ultimamente sono stato più focalizzato sulle nuove canzoni, per provarle e registrarle ma ho ascoltato ‘The Sombre Light Of Isolation’ e devo ammettere che l’evoluzione della band è stata decisamente naturale in questi anni. Per certi versi ‘Skinwalker’ può essere considerato un ritorno alle origini. Di sicuro siamo tutti musicisti cresciuti negli anni ‘90 e si sente.

Com’è stato il processo?
Molto lento purtroppo. L’album era mixato quasi due anni fa. A quel punto ci siamo messi alla ricerca di un’etichetta ed è arrivato l’interesse della Atomic Fire, che però poi ha cambiato proprietario. Ci sono stati dei ritardi indipendenti dalla nostra volontà, ma adesso siamo felici di vederlo pubblicato ed i commenti che stiamo ricevendo sono tutti positivi.

L’approccio è totalmente nostalgico o c’è anche qualcosa di moderno?
Il suono di batteria di Jan secondo me è aggiornato. É sempre stato un musicista in grado di sperimentare e seguire direzioni differenti. Mi viene da ridere a pensare quando, un anno e mezzo fa circa, ho fatto ascoltare a Marko Hietala alcune canzoni dell’album. E lui ha detto: “Sai, sembra veramente che siate ancora te e Jan a suonare insieme.” Non sapeva che era così davvero! Credo fosse un complimento ahahah…

Qual è la tua traccia preferita?
Cambia di settimana in settimana, ma amo l’atmosfera di ‘Under The Black’. È probabilmente la traccia più semplice dell’intero lavoro, però è davvero intensa. Mark è davvero un grande cantante e ha saputo spingere i pezzi su un livello superiore. 

E di ‘The Iconoclast’ cosa puoi dirmi?
É leggermente più progressive. Ci sono tante stratificazioni nell’album che si possono scoprire dopo diversi ascolti e ‘The Iconoclast’ è senza dubbio un pezzo che ha bisogno di più ascolti per essere digerito.

Puoi darci qualche dettaglio in più sulle collaborazioni dell’album?
Quelle di Tomi e Santeri sono state naturali. Con Sami Yli-Sirniö siamo amici da tanti anni. É uno dei migliori chitarristi che conosca. Ogni musicista che abbiamo coinvolto si è messo a disposizione senza troppi problemi.

Stai lavorando ad altri progetti attualmente?
Sto finendo l’album dei Flat Earth. Abbiamo un nuovo batterista ovvero Mikko Herranen e abbiamo sette-otto canzoni pronte. Poi sto lavorando con una compagnia di videogiochi.

Come vedi la scena metal finlandese in questo momento?
Non è più mainstream come qualche anno fa, ma ci sono buone band come i Crownshift di Daniel Freyberg dei Children Of Bodom. 

(parole di Niclas Etelävuori)

The Eternal
From Australia

Discography
The Sombre Light Of Isolation 2004
Sleep Of Reason 2005
Kartika 2009
Under A New Sun 2011
When The Circle Of Light Begins To Fade 2013
Waiting For The Endless Dawn 2018
Skinwalker 2024