'Rock elettromeccanico per menti inquiete' è un ottimo modo per presentare questo nuovo disco e la vostra musica. Ma cosa c'è dietro ai Mallory Switch e cosa vi ha spinti a suonare insieme?
La scintilla che ha dato vita a tutto il nostro percorso artistico è stato il bisogno di liberare il nostro istinto musicale, e di mettere in questo progetto la nostra attitudine più vera, con tutta l’energia possibile. Noi tutti arriviamo da svariate esperienze artistiche musicali della scena italiana, ma alla lunga sentivamo il bisogno di dare vita a qualcosa di nostro. La direzione è stata chiara da subito, senza bisogno di pensarci troppo: volevamo suonare qualcosa di teso, rumoroso, energico, diverso; abbiamo cominciato a comporre con estrema naturalezza, e quello che veniva fuori era tutto cieograve; che avevamo da sempre cercato! Per rappresentare tutto questo abbiamo dato vita a Mallory, creando così qualcosa che fosse tangibile, alieno, cyborg, per poi definirla la eldquo;nostra musa ispiratriceerdquo;.
Siete arrivati al terzo album, che è quello che un po' per tutte le band rappresenta una svolta oppure una conferma ad alti livelli. Cosa vi aspettate da questo nuovo lavoro?
Quello che, insieme al nostro management e label abbiamo prodotto fin’ora sono stati due EP ('Mallory Switch' 2007 e 'Freeek!' 2009) che ci hanno permesso di avere una sorta di eldquo;biglietto da visitaerdquo; per i media e i fan. Già con i primi due EP abbiamo ottenuto diversi riconoscimenti di pubblico e critica. E’ vero, pereograve; che il primo ed importante risultato che abbiamo raggiunto con 'Mallory' sta nel nostro personale piacere e nell’emozione che proviamo riascoltandolo! Siamo molto soddisfatti di come è stato concepito e realizzato, ed ora che è stato pubblicato ci stiamo accorgendo che la critica sta reagendo bene e che c’è un gran lavoro promozionale intorno a noiehellip; siamo pronti a raccogliere i frutti di tutto il lavoro fatto, e non vediamo l’ora di riprendere con l’attività live!
In cosa differisce dagli album precedenti?
Come ti raccontavamo il processo è stato in evoluzione. 'Mallory Switch' era un lavoro concettuale, di presentazione, il nostro ego pie#12539;profondo che volevamo presentare al pubblico. Con 'Freeek!' c’è stato il passaggio intermedio per arrivare a 'Mallory' che ha un perfetto equilibrio tra le varie anime che aleggiano nella nostra musicalità quella più aggressiva e sperimentale e quella più melodica e diretta. E' l’album della nostra maturità
artistica e coscienziosa, è forse l’album che volevamo dal primo giorno in cui le melodie si sono impadronite delle nostre orecchie inquieteehellip;
Su quali aspetti avete lavorato maggiormente nell'ultimo anno?
La produzione del disco ci ha impegnati molto, fisicamente e mentalmente, ma parallelamente non è mai mancato il lavoro dal vivo riuscendo a realizzare Live di cui poi essere soddisfatti. Con l’aiuto del nostro management (GB Sound) siamo riusciti a realizzare ben 4 video in quasi 3 anni lavorando molto sulla comunicazione e sulla nostra immagine . In cantiere c’è già il prossimo video che lancere#12539;il primo singolo estratto 'Dirt'. La parola d’ordine è eldquo;work in progress: always!!erdquo;
L'uso della voce di Audrey è molto particolare e cambia quasi totalmente il volto delle tracce. Quanto lavoro c'è dietro la composizione e l'unione vocale?
Ogni brano nasce in modo diverso, a volte ci vogliono pochi giorni, altre volte il processo è più laborioso e si provano mille soluzioni. Audrey non è certo una persona a cui piace usare un metodo o delle regole precise! Il suo approccio è molto istintivo e a noi piace farci guidare dalle emozioni. Ti racconteremo un aneddoto. La nostra manager è arrivata in studio di registrazione dopo che Audrey aveva terminato ben tre canzoni. Al primo ascolto lei ha esordito dicendo: eldquo;per ogni pezzo sembra che tu sia un’attrice. Lo interpreti sempre, sei camaleontica!erdquo; forse anche per questo le prime recensioni dell’album vedono in Audrey un po’ di Shirley Manson, un po’ di Debbie Harry un po’ di Gwen Stefani. Ti confessiamo che è divertente e curioso ogni paragone al quale lei viene accostata, soprattutto se questo non fa parte del nostro background musicale.
Dal punto di vista artistico, cosa vi spinge maggiormente a comporre?
A volte si sente il bisogno di creare qualcosa, di scrivere un testo, di far nascere un’idea musicale, ma poi non è detto che questa urgenza produca dei frutti. Spesso, invece, quando meno te lo aspetti, arriva dal nulla un’idea così precisa che non devi fare altro che fermarla, e tutto il resto risulta facile! Non manca anche l'impegno tematico nei testi, dalla denuncia di una musica come universalità di linguaggio al problema ambientale e sociale. Sono proprio questi argomenti che spesso ci spingono a comporre; non è nostra intenzione fare prediche o comizi, o dare risposte e soluzioni, pereograve; crediamo che ogni persona sensibile non possa restare indifferente a certi aspetti del mondo che ci circonda. A noi non interessa dare opinioni, ma osservare e scrivere cieograve; che vediamo della vita di tutti i giorni.
Trovate che esista una vera e propria scena italiana per quanto riguarda musicalità affine alla vostra?
Non fa parte della nostra natura sentirci parte di una scena o cercare dei riferimenti. Ci rendiamo conto che chi ci ascolta pueograve; trovare affinità o somiglianze, ma queste sono cose davvero molto soggettive e personali. Una cosa che ci incuriosisce tantissimo è quando qualcuno ci dice che gli ricordiamo un tale o tal altro artista, e magari sono nomi che non conosciamo! E’ il bello della musica, ognuno di noi la ascolta a modo suo e la vive con emozioni diverse! Come ti dicevamo, ci piacciono i paragoni, ci incuriosiscono!
Trovate che la cyber girl Mallory rispecchi il vostro ideale musicale dal punto di vista dell'immagine?
Beh, lei è stata creata proprio per simboleggiare il nostro modo di fare musica! E’ stata una necessità come ti dicevamo all’inizio di quest’intervista . Volevamo sottolineare il nostro gusto per le contaminazioni tra la musica rock e quella più tecnologica, così abbiamo costruito questo androide femmina, metà donna metà macchina, inquietante e sensuale allo stesso tempo, così come nelle nostre canzoni puoi trovare diverse sfaccettature.
Tendenzialmente venite accostati ad atmosfere oscure e molto sperimentali, è davvero così criptico il messaggio che cercate di trasmettere?
No, assolutamente! Noi vorremmo riuscire a comunicare nel modo più diretto possibile; da un lato amiamo creare atmosfere particolari e cerchiamo spesso soluzioni che non siano troppo scontate, ma la musica è il mezzo con cui ci esprimiamo, quindi il nostro primo obiettivo è arrivare al cuore di chi ci ascolta.
Ci sono tante date live nel vostro passato/presente, quali spunti riscoprite nell'attivitàdal vivo?
L’esperienza live ci ha portato a suonare in più parti d’Italia e a fianco di artisti diversi segno che la nostra musica non è così oscura. Stare sul palco è forse la nostra principale ragione di vita! E’ una fonte inesauribile di emozioni, e non è mai uguale... E poi è bello vedere come ogni persona recepisce la nostra musica in modo del tutto personale; ci chiediamo spesso che cosa possa provare il pubblico, e allora vorremmo poterci sdoppiare per vedere noi stessi che suonano dal vivo! In diversi live abbiamo visto ragazzi che per alcuni nostri brani, magari più lenti, chiudevano gli occhi e si lasciavano trasportare dalla musica. Ecco questo emoziona davvero.
Mallory Switch
From Italia
Discography
(2007) Mallory Switch
(2009) Freeek!
(2010) Mallory