Prima di tutto sono curioso di sapere com'è la scena di Montreal... E' davvero ottima e la più ricca di tutto il Canada. Sono sicuro che lascerà il segno come quelle che leggiamo nelle enciclopedie metal perchè è una delle più belle di sempre. Stanno nascendo dei gruppi fantastici anche se non è semplice entrare in contatto con ciascuno di loro visto che noi siamo in circolazione da tanto. Possiamo considerare un titolo come 'Heaven's Venom' è un gioco di parole per rappresentare la lotta tra il bene e il male? Il titolo è stato scelto da Maurizio e credo sia legato ad un evento personale. Spesso se la prende in maniera piuttosto dura con persone che lo hanno ostacolato negli ultimi tempi. Quali sono le differenze principali tra questo album e il suo predecessore? Rispetto a 'Prevail' abbiamo passato più tempo in sala prove a lavorare sui primi demo che risalgono allo scorso novembre. Solitamente in un paio di mesi riuscivamo a portare a termine l'intero processo invece stavolta abbiamo voluto realizzare qualcosa di estremamente intricato e completo. 'Heaven's Venom' è un disco molto personale, più aggressivo e allo stesso tempo più melodico rispetto a 'Prevail'. Le parti di chitarra sono davvero suggestive e difficili. Sotto un certo punto di vista pueograve; essere considerato un ritorno alle origini. Quanto è stato importante Tue Madsen per il risultato finale? Dal punto di vista sonoro non mi vergogno ad ammettere che siamo di fronte al nostro migliore disco. 'Prevail' era molto diretto ma il mixaggio finale ci aveva deluso. JeanFraneccedil;ois ha scritto le parti di chitarra e si è occupato in prima persona della produzione. Ognuno si è concentrato sul suo lavoro e gli input di Tue sono serviti a non perdere il filo. In ogni caso sarà molto difficile suonare i nuovi pezzi dal vivo. Perchè non amate produttori esterni al gruppo? In generale non ci piacciono le intromissioni dal fuori. Siamo una famiglia e non vogliamo confusione in studio. In questo modo l'ambiente di lavoro è molto più confortevole. Come definiresti 'A Soulless God'? Il testo è nato una sera che dovevamo suonare a Vancouver e nei pressi del locale c'era una zona piena di disadattati, drogati e vagabondi lasciati allo sbando totale. Erano idealmente rinchiusi in questo spazio in modo da non potere avere contatto con gli altri. Nessuno muoveva un dito per aiutarli come se fossero degli zombie. Quali sono i tuoi batteristi preferiti? Assolutamente Eric Singer e Neil Peart.. In cosa ritieni di essere migliorato tecnicamente negli ultimi anni? Credo di avere compiuto dei passi in avanti importanti da 'Serenity In Fire' in poi. In occasione della registrazione di quell'album ho cominciato a capire che la tecnica non è solo velocità. Pensi che l'esperienza con gli Ex Deo abbia aiutato Maurizio a cantare in modo migliore su questo album? E' sicuramente orgoglioso di cantare di temi storici e l'entusiasmo in questo mestiere è piuttosto importante. Trovo che le parti vocali su 'Heaven's Venom' siano più epiche che mai. Hai notato differenze nel suo approccio on stage? Non esattamente. Alla fine i concerti seguono sempre un modello abbastanza standard.. Pensi che 'Push The Venom' sia la vostra migliore canzone di sempre come scritto nella presentazione dell'etichetta? Maurizio è convinto di questo ma per me è troppo mainstream e una delle meno interessanti dell'album. Mi piace la difficoltà tecnica e invece quella posso suonarla ad occhi chiusi. Preferisco decisamente 'Faith Made Of Shrapnel'. Ho impiegato venti minuti per capire il riff di chitarra e potere registrare le mie parti. E' un pezzo assurdo! Avete appena girato un video con una mia cara amica modella.. E' stata un'esperienza fantastica. 'Push The Venom' è un pezzo che si presta molto alla tipologia classica dei video metal ma noi abbiamo cercato di proporre qualcosa di originale. Siamo andati a girare in Serbia in uno scenario allucinante e l'interessante concept della canzone ha fatto il resto. Lo scontro tra bene e male è un tema di cui non ci stancheremo mai. Dall'alto della tua esperienza trovi che il death metal stia nuovamente riemergendo negli Stati Uniti o si tratta solo di un buon periodo che svanirà presto? Devo dire che provo grande nostalgia di dischi come 'Human' dei Death e 'Covenant' dei Morbid Angel. La scena della Florida sarà difficile da battere ma quello che più mi colpisce negativamente è la mancanza di qualcosa di consistente tra il metalcore e il deathcore. In mezzo non c'è niente.
Sorcery (1995) Temple of Knowledge (1996) Victims of this Fallen World (1998) The Prophecy (Stigmata of the Immaculate) (2000) Epic: The Poetry of War (2001) Shadows & Dust (2002) Serenity in Fire (2004) In the Arms of Devastation (2006) Prevail (2008) Heaven's Venom (2010) Waiting for the End to Come (2013) Of Ghosts And Gods (2015) Meditations (2018) Unconquered (2020) Goliath (2023)