Within Your Pain
Italy
Pubblicato il 11/05/2011 da
pozz Iniziamo subito con la classica domanda sul concepimento e sulle vostre impressioni a proposito di elsquo;Ten Steps Behind’..
eEgrave; il nostro secondo lavoro e ne siamo davvero soddisfatti. Questo disco è il frutto di un duro lavoro, iniziato qualche mese dopo l’uscita di elsquo;A Fate Worse Than Death’, che ci ha impegnato parecchio, anche se tutta la fase di composizione è stata scorrevole. Pensiamo sia un disco più maturo, ci abbiamo dedicato più tempo e penso si noti. Siamo convinti al cento per cento di elsquo;Ten Steps Behind’, dai pezzi alla grafica, ci piace tutto. Speriamo piaccia anche a chi lo ascolta.
Sono passati due anni dal disco d’esordio, cos’è cambiato nel vostro approccio alla musica rispetto a quel periodo?
Ne sono cambiate tante, davvero tante. Per prima cosa è cambiata la formazione, visto che Ale è stato sostituito da Marco, poi, all’epoca del primo lavoro, eravamo agli inizi e facevamo tutto di corsa, senza pensare troppo. Ora siamo cresciuti come gruppo, abbiamo imparato ad ascoltarci, a migliorarci e ad essere più critici verso di noi. Questo ci ha permesso anche di avventurarci in soluzioni nuove e più ricercate. In un certo senso siamo diventati degli ometti, anche se siamo gli stessi tamarri del primo disco. Forse di più!
Chi si occupa dei testi? C’è qualche significato particolare, o semplice pazzia? E soprattutto cosa c'entra Barbra Buchet??
Dei testi principalmente se ne occupa Alex, come sempre, anche se per questo album il nostro bassista The Hate ha dato un notevole aiuto, sia nella stesura dei testi che in fase di registrazione. Per i significati, ovviamente tutti ne hanno uno. Parliamo principalmente di situazioni reali, che ci hanno toccato direttamente o che abbiamo visto e sentito. In alcuni casi le raccontiamo in modo ironico, in altri casi in modo crudo e diretto, come in elsquo;This Quiet Silence’, che parla delle violenze domestiche. elsquo;Barbra Buchet’? Let’s Keep It A Secret!
Durante questi ultimi due anni avete suonato parecchio, anche al di fuori dei nostri confini. Da italiani, che differenze avete notato?
Differenze abissali rispetto alla maggior parte dei live che abbiamo fatto in Italia, sia da parte di chi organizza sia di chi ascolta. All’estero hanno un altro approccio alla musica. Per prima cosa se la godono, non importa se il gruppo è famoso o meno, l’importante è che ci sia musica. Poi la musica è vista come una cosa seria, che merita rispetto, non come da noi dove spesso e volentieri è sottovalutata. All’estero pueograve; capitare di suonare davanti a quaranta persone in un piccolo club con tutti che se la godono, da noi invece, capita che cento persone paghino il biglietto per il live e quando le band suonano, stanno tutti fuori a fumare. Fortunatamente esistono anche da noi buone situazioni, ultimamente La Spezia è stata una gran data, ma anche a Genova, Bolzano e Vigevano i live sono ottimi. Pereograve; le differenze tra Italia ed Estero spesso sono abissali, ed è un peccato, perché il potenziale lo abbiamo anche noi.
Parlateci un po’ della neonata To React Records, di come siete entrati in contatto e quali sono le differenze che avete notato rispetto alla vostra precedente etichetta.
Siamo entrati in contatto con la To React Records grazie ad Eros della Murdered Records, che stava seguendo il label research per conto nostro. Tra le varie offerte la loro era la migliore senza dubbio. Sono un’etichetta giovane, anche se dietro vigila la sorellona Indelirium Records, sono ragazzi in gamba, con una grande passione e con voglia di fare, siamo proprio contenti di quello che abbiamo trovato firmando per loro. Volevamo fare un passo in più rispetto al primo disco e ci siamo riusciti, con la promozione e la distribuzione. Ora il nostro disco si pueograve; trovare in Italia, Europa, Giappone ed USA, il tutto con dietro una buona promozione. Non potevamo chiedere di meglio! La Last Scream rimarrà sempre nel nostro cuore, sia per il suo valore storico sia perché ci ha dato fiducia quando eravamo agli inizi. Purtroppo, non ha una distribuzione estera, cosa che noi cercavamo per il secondo disco, pereograve;, per il resto, massimo rispetto anche per loro.
Il vostro sound sembra ispirarsi molto sia al metalcore degli As I Lay Dying che a quello più hardcoreoriented dei Parkway Drive. Quali sono i vostri più recenti ascolti?
Diciamo che hai centrato pienamente quelle che per noi sono le migliori band del genere degli ultimi anni. Quando abbiamo pensato a che taglio dare al sound del disco, l’idea era quella di trovare una via di mezzo tra elsquo;Shadows Are Security’ e elsquo;Deep Blue’. Tutti noi amiamo il metal e l’hardcore, quindi, nella nostra musica, cerchiamo di trovare un punto d’incontro tra i generi. Ascolti recenti diciamo che Parkway Drive, The Ghost Inside, Cult Of Luna, Madball, Times Of Grace, Brin Me The Horizon, A Day To Remember, As I Lay Dying, Alter Bridge, Deftones e Dillinger Escape Plan hanno girato parecchio nei nostri lettori.
Chi vi ha influenzato maggiormente, al di fuori della sfera musicale?
Le influenze extra musicali sono molteplici, proviamo a fare qualche nome anche se ce ne sarebbero tanti da citate! Kerry King (che è sempre il numero uno in tutti i campi), Paolo Montero, Ryan Giggs, Cain Velasquez, Tarantino, Ruggero Deodato, oppure, in un determinato settore, Lannie Barbie, Megan Fox, Monica Bellucci, Liv Tyler, Marta Patterson, Jessica Alba, Scarlett Johanson, Natalie Portman, Eva Green, Charlize Theron e Salma Hayek. Penso che queste siano tra le nostre maggiori influenze.
Parlateci della scena underground lombarda, che, in particolare dalle vostre parti, sembra stia vivendo un periodo decisamente positivo. Riuscite a sbilanciarvi su quale possa essere la prossima band ad emergere? I Within Your Pain non valgono..
Premesso che non sappiamo se i Within Your Pain siano emersi da qualcosa, possiamo dire che la scena nostrana stia producendo buone band, come sempre. L’underground italiano è buono, negli ultimi anni abbiamo potuto apprezzare le qualità musicali ed umane di molte band, tra cui ci permettiamo di segnalare Forgotten Tears (nostri compagni di etichetta), Five Days Of Rain, Straight On Target, Apeiron, A Faded Glory e Traces Of You. Restando nel vigevanese/pavese, per il metal potremmo citare i giovani Anewrage e i Berith’s Legion. Per quanto riguarda altri generi, vi consigliamo di dare un ascolto a Pajarritos, Babel, Gioaccardo o Kuadra, tutte band valide.
Cosa sperate possa riservarvi il futuro dopo l’uscita di questo nuovo album?
Domanda non facile. Ovviamente ci aspettiamo il meglio, per noi e per il disco, perché pensiamo sia molto valido, pereograve; siamo consci della situazione in cui ci troviamo. Abbiamo fatto tanti sacrifici per questo disco e per questa band, sicuramente continueremo a farne e speriamo di toglierci più soddisfazioni possibili. Ovviamente per soddisfazioni non intendiamo solo cd venduti o soldi ma spesso ci riferiamo al contatto umano che chi ci ascolta ci pueograve; dare. Spesso parliamo di un baule che riempiamo con le esperienze positive e negative che ognuno di noi trova suonando in questa band: ecco, la nostra speranza è di riempire più bauli possibili di buone esperienze.
Within Your Pain
From Italy
Discography
A Fate worse Than Death (2009)
Ten Steps Behind (2010)