-Core
Fleshgod Apocalypse
Italia
Pubblicato il 30/07/2011 da Lorenzo Becciani
Intanto raccontaci come è nato il contatto con Nuclear Blast..
In qualche modo abbiamo sempre visto l'etichetta tedesca come un obiettivo da raggiungere. Prendiamo le cose molto sul serio e quindi sapevamo che serviva un salto di qualità. Per questo abbiamo cercato di coinvolgere la loro attenzione inviando del materiale e chiedendo loro cosa ne pensavano. Siamo stati diverse volte in Germania e si è instaurato un certo rapporto, hanno visto che ce la mettevamo tutta e hanno valutato interessante il nuovo materiale. La scintilla è avvenuta in occasione del tour americano che ha rappresentato un'esposizione importante. Alla data del Decibel Defiance Festival al Whysky A Go Go di Los Angeles erano presenti anche i tipi della sezione americana della label e tutto è venuto di conseguenza.
In quattro anni di attività quali sono stati i cambiamenti più significativi a livello di formazione e stilistico?
I due anni che hanno preceduto 'Oracles' sono serviti per la stesura del materiale del debutto ma il gruppo non è riuscito ad organizzare troppe date. Con il mio innesto le cose sono cambiate in meglio, non tanto per merito mio quanto perché serviva stabilità per manifestare le idee che avevamo. Ci tengo a sottolineare l'umiltà e l'attaccamento di Francesco Paoli che è passato dalla chitarra alla batteria perché non trovavamo un batterista all'altezza della situazione. Dal punto di vista stilistico credo che 'Agony' sia la normale evoluzione di 'Oracles'. Quel disco si muoveva su territori death metal più tradizionali con qualche intermezzo orchestrale ma c'era già un'impostazione classica.
Quali sono le vostre influenze principali?
Distinguerei tra retaggi spirituali e strettamente musicali. Vogliamo lasciare il segno e non ci interessa fare parte di quella massa di band che cerca di correre dietro alla prossima moda a tutti i costi. La nostra è una forte cognizione della vecchia scuola death metal ma in chiave moderna. Sicuramente i Behemoth hanno rappresentato una grandissima ispirazione anche perché sono sempre cresciuti con gradualità. Altri gruppi che mi sento di citare sono i Morbid Angel, i Vader e i Deicide. Detto questo la musica classica gioca un ruolo importante soprattutto i compositori italiani e stranieri del diciannovesimo secolo.
Hai avuto modo di ascoltare il nuovo disco dei Morbid Angel?
Quando l'ho sentito la prima volta mi sono esaltato anche perché mi piace pensare che siano completamente pazzi e che facciamo esattamente quello che vogliono. Dave Vincent ha una voce davvero incredibile.
Quanto tempo avete impiegato a comporre e registrare le canzoni di 'Agony'?
E' stata una rincorsa mostruosa. Avremmo voluto più tempo ma siamo estremamente soddisfatti di quanto siamo riusciti ad ottenere in quattro mesi. E' stato un getto di violenza estremo.
Come nascono le vostre canzoni? Le parti sinfoniche vengono aggiunte per ultimo?
Al contrario partiamo da tastiere e batteria. Ogni canzone nasce da una melodia e dalla sezione ritmica poi inizia la fase più complessa della costruzione armonica. Anche le chitarre vanno a fare parte di una struttura orchestrale vera e propria.
Qual è la canzone più difficile da suonare dell'album?
Non è semplice rispondere ma direi 'The Imposition'.
Cosa avete chiesto a Stefano Morabito in termini di mixaggio?
Tornando alla tua domanda precedente non volevamo che si percepisse che le parti sinfoniche fossero state aggiunte come riempitivo. 'Agony' è senza dubbio la nostra opera più violenta e il merito è anche del mixaggio che ne esalta tutte le componenti.
Quali sono i vostri prossimi piani?
Al momento abbiamo fissato una trentina di date ma ne stiamo aggiungendo delle altre. Il Summer Slaughter è un impegno gravoso. E' normale essere preoccupati considerato il massacro psicologico che ci attende. In quaranta giorni faremo 27,000 km e negli States l'organizzazione è molto più precaria. Allo stesso tempo siamo eccitati perché i nuovi pezzi stanno venendo alla grande e non vediamo l'ora di dimostrare il nostro valore.
Quanto è difficile suonare metal al giorno d'oggi sfuggendo al trend metalcore?
Sicuramente non poco. Il nostro obiettivo rimane quello di collocarci in una dimensione più personale anche se il nostro stampo sarà sempre death metal.

(parole di Tommaso Riccardi)

Fleshgod Apocalypse
From Italia

Discography
Oracles (2009)
Agony (2011)
Labyrinth (2013)
King (2016)
Veleno (2019)