-Core
Orange Goblin
UK
Pubblicato il 01/02/2012 da Lorenzo Becciani
Tanto per cominciare vuoi introdurci il concept di 'A Eulogy For The Damned'?
La traccia che ha dato il titolo all'album è legata alla consapevolezza che tutti noi abbiamo di morire lentamente dal momento in cui siamo venuti al mondo. Per il resto non c'è un concept vero e proprio. L'album precedente ce l'aveva ma stavolta abbiamo preferito cambiare. 
 
Quali sono le differenze principali tra questo album e le vostre precedenti release in termini di produzione?
E' senza dubbio più pulito rispetto al passato. L'obiettivo era quello di mantenere il classico sound degli Orange Goblin e allo stesso tempo lasciare che si sentissero distintamente tutti gli strumenti.
 
Come classificheresti gli altri capitoli discografici?
Naturalmente sono davvero orgoglioso di quanto siamo riusciti a realizzare in passato e tutti i dischi hanno un significato speciale perché hanno necessitato un duro lavoro per tutti noi. Alcuni di essi hanno superato la prova del tempo più di altri ma nei nostri live set trovano ancora posto le loro canzoni. Il pubblico considera 'Time Travelling Blues' e 'The Big Black' i nostri album migliori e per certi versi posso essere d'accordo. Adesso è venuto il momento di giudicare 'A Eulogy For The Damned'.
 
Come vi sentite nel roster della Candlelight?
Siamo fieri di farne parte da tre anni e finalmente abbiamo un album da pubblicare. Li apprezziamo per la pazienza che hanno avuto nei nostri confronti e li riteniamo al livello più alto per quanto riguarda la scena metal underground. Non può che farci piacere essere stati invitati nella stessa casa di gruppi del calibro di Emperor, Entombed,  Crowbar, Obituary e Corrosion Of Conformity.
 
Avete notato delle differenze nella tipologia di lavoro in studio?
Siamo tutti più professionali. Abbiamo cercato di ottenere il suono migliore possibile e la strumentazione era totalmente digitale. L'assenza di materiale analogico non sarà bella da confessare ma ha funzionato per noi. In passato gli album venivano registrati in circa due settimane durante le quali accadeva spesso di perdere la concentrazione e ubriacarsi con il fatto che vivevamo in studio. Questa volta il processo è durato circa otto settimane e tutte le volte dovevamo guidare fino allo studio e concentrarci per dare il massimo. Jamie Dodd è un produttore giovane ma il suo lavoro è stato fantastico. 
 
Quali atmosfere avete cercato di ottenere?
Nessuna in particolare. Non è il nostro obiettivo principale perché non consideriamo la nostra musica un rituale o una cerimonia. Deve farti sentire bene. Del buon metal da ascoltare quando bevi e con il quale muovere un pò la testa. 
 
Qual è il segreto per essere una band assolutamente unica nel panorama metal internazionale?
All'interno della band abbiamo tutti influenze diverse e credo che questo sia il motivo per cui il nostro songwriting è così unico. Per pubblicare materiale interessante non bisogna avere paura di sperimentare e posso assicurarti che non è affatto facile mantenersi su certi standard per sedici anni!
 
Non trovi che la musica abbia perso parte del suo fascino con l'avvento di internet e degli mp3?
Non penso che la tecnologia ci abbia privato di una dote come la creatività ma ha sicuramente mutato tutto quello che concerne l'aspetto finanziario dell'industria musicale. Il file sharing è terribile per gruppi come il nostro che devono confrontarsi con scarsi risultati di vendita ma i social network sono utili per allargare la propria fanbase e raggiungere nuovi mercati.
 
Nel frattempo i vinili stanno tornando di moda..
Il loro suono è meraviglioso e sarebbe un peccato perdere questo formato. Siamo felici che la Candlelight abbia deciso di offrire anche la versione in vinile di 'A Eulogy For The Damned' al nostro pubblico. 
 
Perché avete scelto 'Red Tide Rising' come anteprima dell'album?
E' il primo pezzo del disco e un ottimo esempio del tipico sound degli Orange Goblin. Il ritmo, i riff, la voce e le liriche funzionano alla grande e abbiamo pensato fosse perfetto per presentare il nuovo materiale. Il testo è ispirato ai racconti di Lovecraft e incorpora il mito di Cthulhu, la fine del mondo e l'alba di una nuova era. Un brano davvero nichilista. 
 
Quali altri temi avete affrontato con i testi?
L'apocalisse imminente, le droghe, gli acidi che circolavano in California alla fine degli anni sessanta, gli Hells Angels, i viaggi nello spazio e i film horror.
 
In quale stato di salute versa lo stoner attualmente secondo te?
Non ascolto gruppi nuovi e quindi non so risponderti. In genere nel mio stereo girano dischi rock degli anni settanta. 
 
Cosa pensi della recente reunion dei Kyuss?
Sono contento per loro. Tre di quei ragazzi hanno scritto quelle canzoni e quindi non vedo perché non dovrebbero suonarle dal vivo. 
 
Potresti consigliarci qualche band underground che ritieni meritevole di un ascolto?
Uncle Acid & The Deadbeats, Dopefight, Grifter, Age Of Taurus, Ravens Creed, Morbus Chron, In Solitude e Portrait.
 
(parole di Ben Ward)
 
Orange Goblin
From UK

Discography
Frequencies from Planet Ten (1997)
Time Travelling Blues (1998)
The Big Black (2000)
Coup de Grace (2002)
Thieving from the House of God (2004)
Healing Through Fire (2007)
A Eulogy for the Damned (2012)
Back from the Abyss (2014)
The Wolf Bites Back (2018)
Science, Not Fiction (2024)