Avete un suono grasso, epico e potente. Venite da Stoccolma. C'è altro da aggiungere per descrivere in parole povere il vostro stile?
Credo sia sufficiente. Siamo appassionati di heavy metal e non desideriamo altro che avere il rispetto del movimento.
Perchè vi siete separati con Roadrunner e cosa vi ha spinto ad accettare l'offerta della Nuclear Blast?
La label olandese non ha sfruttato l'opzione che aveva per un altro album. Se consideriamo che sono falliti siamo stati davvero fortunati. La Nuclear Blast ci sta offrendo un supporto ottimo e in tempi come questi è impossibile chiedere di più.
In quale stato di salute versa la scena metal svedese? Cosa ascolti normalmente?
Sono un fanatico di vecchie band come Entombed e Unleashed. Ci conosciamo da una vita e sono felice che siano ancora nell'ambiente in un modo o nell'altro. Mi rendo conto che i tempi d'oro sono passati ma non trovo niente di interessante al giorno d'oggi. Oltre ai vecchi dischi degli Spiritual Beggars mi piacciono gli In Solitude e poco altro.
Quanto tempo avete impiegato per comporre e registrare le nuove canzoni?
'The Hunt' è nato nel modo più naturale possibile. L'obiettivo era quello di creare dinamiche più interessanti rispetto al passato e il processo è durato circa quattro mesi in totale. Nei mesi di aprile e maggio dello scorso anno abbiamo registrato un demo di tre tracce. Il resto è stato completato tra ottobre e dicembre. Rispetto a 'Hammer Of The North' il materiale è decisamente più estremo e vario. Abbiamo sperimentato cose nuove cercando di non ascoltare niente in quel periodo per non venire influenzati in alcun modo dall'esterno. Non avevo mai scritto una traccia come ‘Starlight Slaughter' per esempio e sono davvero soddisfatto di averla portata a termine. Il problema più grosso è stato il mixaggio perché eravamo in tour quando Nico Elgstrand se ne stava occupando. Per due giorni gli sono stato dietro poi il resto l'ha terminato da solo regalandoci un suono totalmente anni settanta come gli avevo chiesto. Trovo che ricordi molto alcuni dischi di Saxon e Nazareth.
Quali sono le tracce su cui punteresti per presentare l'album a chi ancora non vi conosce?
Credo che 'Valhalla Rising' sia il pezzo che più identifica i Grand Magus nella scena heavy metal internazionale. Ha tutto quello che serve per piacere a noi ed a chi ci segue. Melodia, potenza, un testo epico. Non l'abbiamo ancora suonata dal vivo ma sono certo che sarà una bomba.
Di cosa parlano i vostri testi?
Nelle liriche puoi trovare diversi messaggi. Il tema principale è quello affrontato dalla title track. Lascio comunque che sia l'ascoltatore ad interpretare il contenuto come preferisce.
Come alleni la tua voce?
Semplicemente non lo faccio. Canto e basta. In tour comunque ho parlato con diversi cantanti di talento e mi sono fatto insegnare qualche trucchetto..
'The Hunt' è una fantastica canzone dei New Model Army ripresa dai Sepultura nell'immortale 'Chaos A.D.'. Avete pensato a quel disco quando avete scelto il titolo dell'album?
Non l'ho mai sentita sinceramente. Il riferimento va agli hellhounds celebri nella mitologia nordica e nel folklore dei paesi scandinavi come parte della Wild Hunt, letteralmente “caccia selvaggia”.
Come vi siete trovati in tour con gli Amon Amarth?
Alla grande e devo ammettere che il bill ha funzionato più di quanto mi potessi attendere prima di partire in tour.
Cosa è successo con Sebastian Sippola e come avete scelto Ludwig Witt come sostituto?
Dopo avere suonato per tanti insieme ha sentito l'esigenza di stare più vicino alla moglie e ai due figli. Conoscevo Ludgwig dai tempi degli Spiritual Beggars e apprezzo quanto ha fatto con i Firebird che ascolto sempre volentieri. Ci tengo a precisare che la scelta è definitiva e non temporanea come qualcuno ha scritto in rete.
In chiusura vuoi salutare i nostri lettori?
Non mangiate la neve gialla!
(parole di Janne “JB” Christoffersson)