-Core
Eldritch
Italia
Pubblicato il 24/04/2007 da Lorenzo Becciani

I Machine Head hanno intitolato il loro album "The Blackening" e voi "Blackenday". Inevitabili i rimandi alla celebre canzone dei Metallica – periodo "..And Justice For All" – Va interpretato come un annerimento doveroso oppure come un processo terminale al quale non è più possibile opporsi ?
Direi entrambe le cose anche se la scelta di un titolo simile è stata piuttosto casuale. I testi riflettono in larga parte le esperienze personali di Terrence e per i titoli degli album abbiamo spesso cercato dei giochi di parole come "Headquake", "Neighbourhell" e adesso "Blackenday". Anche la copertina svela una certa negatività di fondo che si può evincere ascoltando alcune canzoni. E" stata elaborata da una foto e sviluppata da Nerve Design. Dopo due soggetti che c"erano stati sostanzialmente imposti dall"etichetta questo è sicuramente un artwork che ci piace molto e sul quale abbiamo avuto un peso importante. L"immagine di questa ragazza sdraiata su un letto che viene afferrata da diverse mani ritorna anche nel video di "The Blackened Day" girato da Mirco Andreis.
Voi stessi avevate descritto "Neighourhell" come un mix dei precedenti lavori. Adesso che "Blackenday" è realtà come descriveresti il suono degli Eldritch dopo sette album ?
Sicuramente siamo molto cambiati dagli inizi ma anche dal 2001 quando sono entrato nella band c"è stata un evidente evoluzione. In generale mi piacciono molto i gruppi che modificano il proprio stile nel tempo, crescono e si evolvono senza perdere di impatto o classe. Mi vengono in mente i Katatonia che sono partiti suonando death e doom per poi ritagliarsi spazi melodici con voci pulite sempre più importanti. Credo si tratti sempre di tech metal con ritornelli di grande presa e canzoni forse strutturalmente più semplici rispetto al passato ma ancora più incisive. Al suo interno puoi trovare passaggi molto tirati e melodie di spessore che si alternano continuamente rendendo tutto molto vario. Il nostro obiettivo era quello di pubblicare un disco che suonasse meno progressive e contenesse meno individualismi concentrandoci invece maggiormente sulla forma della canzone. Credo che ci siamo riusciti ottenendo dei pezzi più diretti che in passato pur mantenendo un legame con le release precedenti.
A livello di produzione hai notato cambiamenti rispetto al passato ?
Abbiamo registrato il disco nello stesso studio degli ultimi due ma per la prima volta il missaggio è stato effettuato in Germania da R.D. Liapakis e Christian Schmid e questo a mio avviso ha coinciso con un salto qualitativo. Il materiale è stato scritto molto velocemente e in soli due-tre mesi avevamo già pronte quasi tutte le canzoni. Non solo il disco suona più spontaneo e diretto ma  abbiamo avuto tutto il tempo per produrre bene l"album e curare tutti i particolari come si deve. Questi sono tutti elementi che alla fine incidono in modo rilevante sul prodotto finale.
Parlaci della collaborazione con Ray Alder (Fates Warning/Redemption) e Nicholas Van Dyk (Redemption)
E" stata un"idea di Eugene che è un grande appassionato di Ray Alder e dei Fates Warning. L"ha contattato tramite internet e gli abbiamo inviato la base del pezzo. Spesso certe collaborazioni suonano poco spontanee invece in questo caso il loro intervento si è inserito alla perfezione nel contesto generale dell"album. I Redemption sono un"ottima band e Nicholas Van Dyk ha sicuramente delle idee molto interessanti. Non bisogna poi dimenticare l"apporto di  Gabriele Palermo in "The Deep Sleep" che ritengo una delle canzoni più belle dell"intero disco per profondità e capacità di catalizzare le differenti sfumature della nostra personalità come musicisti.
Ho sempre ammirato gli Eldritch per la costante professionalità e la capacità di non svendersi mai nemmeno quando vi è capitata l"occasione. Logicamente questo vi ha costretto a rimanere comunque confinati a livello underground.
Sono d"accordo ma non abbiamo rimpianti. Ai tempi di "El Nino" (che tra l"altro verrà ristampato nei prossimi mesi ndr) se avessimo suonato un power metal più classico avremmo potuto vendere molto di più ma siamo soddisfatti di come sono andate le cose. Quello che invece secondo me ci ha penalizzato è stata la scarsa presenza dal vivo. Un pò per problemi logistici nostri e un pò per questioni legati a etichette che non ci supportavano abbastanza abbiamo sempre suonato poco in giro e questo è una lacuna che speriamo di colmare presto. Questa estate saremo a due festival importanti come lo Sweden Rock e il Gods Of Metal dove torniamo dopo sei anni. Quella fu la mia prima apparizione dal vivo con la band e la ricordo ancora come una forte emozione superata forse solamente dall"esibizione come headliner al Chicago Power Fest dell"anno passato.
Quali sono i dischi che hai ascoltato maggiormente in questo ultimo periodo ?
Senza dubbio Katatonia e Machine Head che mi piacciono molto. Poi devo dire Lacuna Coil che non solo hanno pubblicato un ottimo album ma si meritano veramente tutto il successo che stanno avendo. Nel loro caso credo sia stato molto importante l"appoggio di un"etichetta come la Century Media anche quando i loro dischi vendevano più o meno le nostre copie.

(parole di Roberto "Peck" Proietti)

Eldritch
From Italia

Discography
Sees Of Rage (1995)
Headquake (1997)
El Niño (1998)
Reverse (2001)
Portrait Of The Abyss Within (2004)
Neighbourhell (2006)
Blackenday (2007)
Gaia's Legacy (2011)
Tasting The Tears (2014)
Underlying Issues (2015)
Cracksleep (2018)
EOS (2021)
Innervoid (2023)