Prima di tutto congratulazioni perché 'Full Black Moon' è un grande album ed il vostro show a Bologna è stato fantastico. Quando ti sei reso conto che i Cold Cave potevano diventare il tuo progetto principale?
Non doveva esserlo ad essere sinceri. In principio avevo deciso di scrivere qualcosa per conto proprio. Volevo vedere quello che ero in grado di fare. Ero già da tempo nell'ambiente musicale ma sentivo l'esigenza di occuparmi di materiale più puro. Allo stesso tempo non potere usare una mano mi impediva di suonare altre cose.
Quali sono i tuoi migliori e peggiori ricordi di Give Up The Ghost e Some Girls?
Sarebbe una risposta molto varia e ci tengo a tenere separate le due band in ogni aspetto. Ho imparato sicuramente molto da entrambe le esperienze e negli ultimi due anni è stato quasi sempre molto bello rivisitare quel periodo. Ho imparato dagli errori e ho conosciuto l'etica del lavoro. Ho imparato a non scendere a compromessi perché quelle band facevano certe cose ed altre no. Adesso la mia testa è comunque totalmente orientata al futuro.
Quali sono le tue influenze principali?
La giovinezza. La musica della mia adolescenza. The Cure, The Smiths, il punk e l'hardcore.
Come è nata l'idea di formare i Cold Cave?
Volevo scrivere musica che mi sarebbe piaciuto ascoltare ma soprattutto seguire ogni aspetto personalmente.
Il tuo approccio compositivo ed estetico è solamente nostalgico?
No affatto. E' il passato, il presente ed il futuro per me. Credo che la convenzione sia morta e questa verità verrà rivelata sempre di più. Non rinnego nessuno dei gruppi che mi ha influenzato. Perchè dovrei in fondo... Sono semplicemente alcuni dei miei amici più cari...
Ti trovi più a tuo agio con il formato ep o con i full length? Cd o vinili? Qual è il modo migliore di vendere o condividere musica secondo il tuo parere?
Penso che ogni formato abbia i suoi vantaggi. Ho pubblicato tantissimi singoli di recente perché trovavo singolare l'idea. Molto più che dare alle stampe un album coeso. In ogni caso mi piacciono anche gli album tradizionali. Per me sono più simili ad un romanzo. Il singolo o l'ep è una storia breve. Talvolta una poesia.
Come paragoneresti 'Full Black Moon' con i primi due full length?
Anche se questa è una compilation il sound è molto compatto. I singoli sono stati tutti registrati a casa e quindi l'unica costante è rappresentata dalle canzoni stesse. Non c'è alcuna produzione in realtà.
Puoi svelarci qualche dettaglio tecnico delle registrazioni? Quali software e synth usi per comporre?
Più che altro i miei synth preferiti ovvero Korg MS20 e Arp Solina. Con entrambi posso ottenere dei suoni primitivi ma allo stesso tempo angelici.
Ritieni che il futuro nasconda canzoni più orientate verso la darkwave o un viaggio importante in territori industriali?
Non penso mai secondo generi. Semplicemente scrivo delle canzoni. Quegli stili fanno sicuramente parte del mio background e quindi è normale che si facciano vivi. I generi sono un mezzo verso la fine.
Di cosa parlano 'People Are Poison' e 'Oceans With No End'?
Entrambe parlano di cosa significhi venire a patti con la natura umana. Gli oceani celebrano l'adolescenziale confusione del cambiamento. Le persone ti salutano per sempre..
Cosa intendi trasmettere con le tue liriche?
Sono poesie.
Dove è stata scattata la foto di copertina di 'Full Black Moon'?
E' una foto di Kyle Douglas scattata da suo padre. Ci siamo incontrati ad un concerto un pò di tempo fa. Puoi vedere altre foto di Kyle sul palco con Moz.
Quale concept si cela dietro a Heartworm Press?
Pubblicare libri e musica che mi piacerebbe possedere.
Hai scelto di remixare 'Running' di Trent Reznor. Quale fascino si prova a remixare una canzone?
I remix sono un modo di perdersi nel lavoro di qualcun altro e re-interpretare un'idea. Mi piace moltissimo fare remix. Ammetto di trovarlo confortante perchè c'è meno pressione su di me. Non c'è alcuno stress visto che non sono canzoni mie. Pura gioa.
Cosa pensi di Facebook e delle parole di Assange sulle possibilità che sia un veicolo di indagini per i servizi segreti statunitensi?
Non me ne curo. Il male è dovunque.
Ti aspettiamo di nuovo in Italia allora...
Grazie mille. Adoro suonare nel vostro paese. Non vedo l'ora di tornarci.
(parole di Wesley Eisold)