-Core
Pistoia Blues
La serata di Mark Lettieri e Matteo Mancuso

Dopo la grande accoglienza che il pubblico ha riservato a Dee Dee Bridgewater, settantaquattro anni portati benissimo, è venuto il momento per il festival pistoiese di immergersi nel guitar world con due personaggi di assoluto valore come Mark Lettieri e Matteo Mancuso.

Il primo, nativo di San Francisco, ha legato la sua fama agli Snarky Puppy ed alla fusion. Una contaminazione tra più stili jazz che ha portato ad un successo sorprendente, vuoi per la tecnica fuori dall’ordinario dei musicisti in questione e vuoi per la capacità di rapportarsi con persone di estrazione e ascolti differenti. Lettieri si è inoltre messo in luce con la formazione funk The Fearless Flyers e naturalmente col suo gruppo con sui è salito sul palco di Piazza Duomo.

Il suo set si è mosso in libertà assoluta tra jazz, funk e rock, con passaggi virtuosi ma anche un feeling incredibile, apprezzato dai seguaci di vecchia data di Pistoia Blues che hanno ammirato fenomeni dello strumento come Steve Vai, Joe Satriani o Jonny Lang. Il chitarrista, cinque volte vincitore del Grammy Award, si è portato dietro turnisti di spessore come il tastierista Daniel Porter, il bassista Wes Stephenson ed il batterista Jason Thomas e la scaletta ha puntato su pezzi conosciuti come ‘Magnetar’ e ‘Spark And Echo’, ma anche su inediti che finiranno probabilmente sul prossimo lavoro solista.

Di Matteo Mancuso invece c’è poco da dire. La sua tecnica è strabiliante e dispiace che venga idolatrato all’estero e non sia ancora così famoso dalle nostre parti. Dopo l’apparizione al NAMM di Anaheim, la sua carriera è decollata e varie collaborazioni di successo ne hanno irrobustito il curriculum. Con la sua inconfondibile Yamaha Revstar Custom ha ipnotizzato i presenti mostrando un’evoluzione dello stile all’epoca degli esordi del trio SNIPS. Riccardo Oliva è sempre al suo fianco con un basso a otto corde mentre dietro al drum kit si è seduto Gianluca Pellerito. La celebrità in rete poteva nascondere trucchi o presunzione e invece il trasporto è quello dei chitarristi veri, che sanno imporsi on stage e dominare i propri fan. 

Le sorprese della giornata sono state prima la presentazione di She’s a Woman di Ezio Guaitamacchi, intervistato in Piazza Spirito Santo da Leonardo Cecconi e col contributo musicale di Federico Biagetti, e poi l’omaggio a Nick Becattini sul palco principale. Quello che ha fatto per Pistoia Blues non verrà dimenticato.

Sempre per Blues City, ma stavolta sulla Sala, Carlo Poddighe si è destreggiato tra i migliori brani in carriera, alla ricerca di un’identità cittadina che alcuni danno per smarrita.

Tempo di dormire qualche ora è sarà il momento di rituffarsi nella bollente atmosfera del festival con due presentazioni - la prima di “I folli del rock” di Luca Garrò e la seconda di ‘99% Crossover’ di Francesco Brunale - e soprattutto il concerto di Devon Allman al Teatro Bolognini, che chiuderà di fatto la rassegna.