Mentre scorrono le puntate della nuova stagione di Broadchurch e provo ancora emozioni tra le più disparate per l’esibizione dello scorso anno all’Iceland Airwaves, ‘Blurred’ inizia a girare nel mio stereo vorticosamente. Subito appare palese la svolta del progetto che vede coinvolti Ólafur Arnalds e Janus Rasmussen dei Bloodgroup ovvero un’elettronica orientata verso la dance e un’estetica sempre più personale e elitaria. Quattro tracce e due remix, uno di Bonobo (di recente balzato agli onori della cronaca con ‘Migration’) e l’altro di Stimming, che partono da ‘Swept’ e stigmatizzano visioni oscure e malinconiche. La title track e ‘Paused’ sono i momenti nei quali i Kiasmos sembrano potere dominare il mondo, tracciare la direzione verso il quale l’elettronica moderna dovrebbe muoversi e soggiogare qualunque tipologia di dancefloor. In ‘Jared’, il pezzo in cui il background classico di Ólafur Arnalds emerge maggiormente, ritroviamo invece quel legame con le sperimentazioni in studio e l’esigenza di distinguersi in una comunità a tratti impenetrabile. Musica che trascina, fa sentire vivi ma allo stesso tempo riflette un disagio interiore fortissimo. È per questo che i Kiasmos non hanno eguali al mondo ed è per questo che li amo alla follia.