Gli svedesi negli ultimi anni non hanno azzeccato molte scelte e hanno peccato di instabilità ma di certo non possiamo accusarli di aver fatto trascorrere invano il tempo. Oskar Bergenheim ha preso il posto di Axel Sjöberg dietro le pelli e come produttore è stato individuato Chips Kiesbye che in passato aveva prestato servizio per The Hellacopters e The Nomads. Il suono slabbrato del basso di Truls Mörck e la notevole performance del nuovo drummer segnano un inizio di disco ricco di groove e di quella sporcizia anni '70 che ci piace tanto ('It Ain’t Over Yet' e 'Cold Love'). Gli arrangiamenti, memori delle lezioni impartite da Deep Purple e Humble Pie, ed l'incendiario guitar work di Joakim Nilsson e Jonathan Larocca riportano alla mente 'Hisingen Blues' per buona pace dei vecchi fan che non avevano digerito le ultime prove del gruppo. 'Please Don't' e 'Walk On' non li deluderanno e in generale dall'ascolto si percepiscono un'energia ed uno stato di forma invidiabili.