Troppi anni sono trascorsi da ‘Driftwood’ e ‘Pangos Sessions’ e Alberto Mariotti, in un modo o nell’altro, questo dovrà pagarlo. Troppo tempo si è nascosto in silenzio, in realtà si è anche dato da fare con Ocean Bells e Flame Parade, per assemblare, tra retaggi del passato, musica nera e tanta elettronica, un lavoro che potesse spingere il suo percorso artistico ancora più in alto. In effetti non era semplice, considerato il profondo mutamento già in atto dopo gli albori come Samuel Katarro, ma ‘Nowhere Blues’ supera qualsiasi aspettativa e si impone come uno dei lavori più lungimiranti ed intriganti usciti nel nostro territorio da tempo immemore. Il legame col blues è più incentrato sull’essenza del genere, sul dolore e le riflessioni che animavano gli artisti colori negli Stati Uniti di mezzo secolo scorso, che sulla scala pentatonica e sulla progressione armonica, che da sempre lo caratterizzano. La title track e ‘Find Me’ ripropongono lo stile psichedelico e delicato alla banse della fama dell’autore mentre ‘Monsters In The Heart’ e ‘The Final Scene’ (strepitosa e liquida IDM da ballare in contrapposizione con l’organo di ‘Never Seen An Angel’) godono al massimo di una produzione coraggiosa, di cui è stato protagonista pure Alessio Gorgeri, in bilico tra analogia e tecnologia moderna (l’atari beat che percuote ‘I’m In Love’). Tra le strette mura di Villa Strangiato, ‘Nowhere Blues’ ha preso forma stendendo un parallelo con le vecchie interpretazioni ed alla stessa maniera esibendo l’impulso viscerale di aprirsi ad una spazialità complessa ed articolata. Gli /handlogic, che abbiamo imparato ad amare sia in studio che in sede live, hanno contribuito all’arrangiamento di ‘Places’ e proprio da questo brano potrebbe inaugurare una nuova era per King Of The Opera. Un progetto in costante transizione, una band che non è una band, un’entità che ha saputo prendere il meglio della nostra musica e guardare all’estero senza smarrire il contatto con la realtà dei suoi giorni. Dal vivo verrà affiancato da Andrea Carboni e Elia Ciuffini e l’esplorazione dell’ignoto, laddove si tratti di un vero luogo oppure no, sarà ancora più eccitante.