Non è la prima volta che un gruppo canadese riesce ad imporsi sulla scena internazionale – nella storia ci sono nomi illustri come Anvil, Strapping Young Lad e Despised Icon ma anche realtà come 3 Inches Of Blood, Archspire, Beneath The Massacre, Cryptopsy e The Agonist in tempi recenti hanno avuto i loro momenti di celebrità – ma il gruppo guidato dall’avvenente Brittney Slayes ha davvero tutto quello che serve per sfondare. I punti di forza di questo quinto lavoro in studio, il terzo per Napalm Records e decisamente il più completo, sono sostanzialmente due: la storia che lega le tracce tra loro, ripresa pure dal magnifico artwork, e rende più coinvolgente l’ascolto e le dinamiche, cresciute a dismisura nel corso degli anni. I passaggi heavy sono infatti i più aggressivi e heavy di sempre e le melodie sono di ampio respiro e venate, ogni tanto, di influenze dark. La cantante è assoluta padrona della scena, tra voce e bel fisico, ma la sezione ritmica non teme confronti ed il guitar work di Grant Truesdell e Andrew Kingsley, che ha anche prodotto l’album poi mixato da Jacob Hansen, è di prima categoria. La title track, ‘Soulbound’ ma anche ‘Return To me’ e ‘Carry The Flame’ sono pezzi in grado di esaltare sia gli appassionati di power metal classico che i fan di death metal melodico, e la sensazione è che ‘Abyss’ possa sul serio conquistare il mercato europeo, di norma il più importante per questa tipologia di sonorità. Nel successore di ‘Apex’ troviamo anche Francesco Ferrini dei Fleshgod Apocalypse che si è occupato delle orchestrazioni di ‘Afterlife’.