“Walk The Sky” ha rappresentato per gli Alter Bridge l’album della rinascita, dopo il deludente “The Last Hero” che aveva fatto storcere il muso a più di una persona. Grazie ad una serie di canzoni ben prodotte e ottimamente scritte, la band capitanata da Myles Kennedy aveva innalzato nuovamente l’asticella e i concerti a supporto del disco (incredibile quello di Milano del dicembre 2019) avevano fatto capire come il quartetto fosse in una forma strepitosa. Poi è arrivata la pandemia e l’attività live dei ragazzi americani si è bloccata sul più bello, lasciando il discorso a metà e tutto questo è stato un vero e proprio peccato viste le premesse della vigilia. Allora, per cercare di ovviare a questa interruzione, è venuto in soccorso un EP dal titolo “Walk The Sky 2.0”, contenente un inedito e sei brani registrati dal vivo, tutti estrapolati dall’ultimo summenzionato LP. “Last Rites”, canzone scritta durante il lockdown, è l’ennesimo esempio di come Kennedy e Tremonti si trovino, ormai, ad occhi chiusi. Le chitarre sono pesanti, le melodie non mancano, così come fa capolinea un vero e proprio richiamo agli Alice In Chains nel cuore del pezzo. Sul discorso live ci sta, invece, poco da dire. Chi ha visto gli Alter Bridge dal vivo sa che questa è una formazione che fa dell’impatto e della potenza sonora (a volte anche troppa) il suo marchio di fabbrica. In questa piccola setlist tutto funziona al meglio, grazie a un Kennedy in forma, un Mark Tremonti sempre in grado di incidere con il suo stile inconfondibile e una coppia ritmica pesante e solida come poche altre. In pratica per i fan die-hard questo ep è un altro tassello importante da aggiungere alla propria collezione, ma per chi ancora non ha ben chiaro il percorso dei quattro è giusto allora che vada ad acquistare prima “Walk The Sky” e poi il suo successore “Walk The Sky 2.0”.