È interessante leggere in rete recensioni dove questo disco viene etichettato come un prodotto di nicchia quando al contrario si tratta di una delle produzioni più accessibili. Forse non si conosce, o ci si dimentica colpevolmente, l'intero percorso artistico dell'ex Strapping Young Lad e si tende ad identificarlo solo nelle sue stranezze. Per una volta invece è magnifico ascoltarlo suonare la chitarra, di cui è un maestro, e cantare in una dimensione acustica tutto sommato standard. Non solo emerge il suo talento più puro ma, al di fuori delle composizioni intricate a cui ci ha abituato in carriera, le sfumature tecniche vengono a galla in tutta la loro bellezza. Per chi scrive, 'Devolution Series #1', curiosamente registrato a Leeds, è il modo migliore per avvicinarsi ad un genio della musica, metal e non solo, che ha saputo rendere commerciali e diffuse in tutto il mondo partiture di una difficoltà estrema e che riesce a dare ancora il meglio riducendo all'essenziale la propria proposta. Le versioni di 'Let It Roll', 'Funeral' (una delle tracce distintive di 'Ocean Machine: Biomech') e 'Solar Winds' (estratta da 'Ziltoid The Omniscient') mettono i brividi e, in attesa di capire quali saranno le prossime mosse discografiche, il nuovo mixaggio a cui è stato sottoposto il live, presente come bonus video nell'edizione limitata di 'Empath', merita la vostra fiducia.