Il cielo è grigio e non solo quello purtroppo. L’artista islandese reagisce ad un anno e mezzo di semi-clausura con quattro brani di bellezza lunare che proseguono il discorso interrotto con ‘Bury The Moon’ e vengono anche stavolta impreziosite dalle liriche del padre poeta. Il pezzo forte è il primo e non a caso quello scelto per dare il titolo all’EP. La sorpresa proviene dal cantato dell’autore di ‘In The Silence’ che pare volere uscire dai soliti binari e narrare dell’oscurità in maniera inconsueta e avvincente. Segue la ballata folk ‘Sister’ che al contrario ci riporta indietro nel tempo agli esordi di questo musicista straordinario che non solo è riuscito a superare i record di vendite di Björk e Sigur Rós ma ha saputo trasportare in tutto il mondo la tradizione della scena musicale più singolare e speciale del panorama nordico. ‘On The Edge’ e ‘Sunday Drive’ giocano con i colori rimasti, alcuni tenui ed altri improvvisamente sgargianti, e ricordi che il tempo non ha cancellato. John Grant e Pétur Ben hanno collaborato alla traduzione dei testi in inglese e la speranza è che il mini in questione rappresenti soltanto una sorta solenne anticipazione di una nuova fatica su lunga distanza.