Ormai mi sono fatto un’idea sugli americani e questo nuovo album la conferma. Classificarli significa penalizzarli se non addirittura considerarli inutili, perché la natura heavy della loro materia è decisamente discutibile, le loro canzoni sono fortemente derivative e in qualsiasi calderone si desideri collocarli non saranno mai i primi. Al contrario, se si ascoltano le canzoni con la leggerezza di chi ama il punk o di chi si è trovato a valutare decine e decine di dischi nu metal all’inizio degli anni duemila, allora probabilmente i Bad Wolves possono anche piacere. Nel giro di quattro anni circa hanno dato alle stampe tre lavori in studio e la crescita in termini compositivi e di produzione è stata palese. ‘Dear Monsters’ riprende il discorso interrotto con ‘N.A.T.I.O.N.’ e cerca di estremizzare alcune caratteristiche sonore nell’ottica della dimensione live. La novità più significativa è la presenza di Daniel "DL" Lasckiewicz al microfono, al posto di Tommy Vext (ex-Divine Heresy), e il nuovo cantante non se la cava affatto male. Alcune basi ritmiche possono ricordare certe cose dei DevilDriver - in fondo alla batteria c’è Joe Boecklin, supportato dal bassista Kyle Konkiel (ex-In This Moment) - o dei Mudvayne ma in primo piano c’è sempre la linea melodica ed i ritornelli vengono spesso ripetuti all’infinito alla ricerca di qualche passaggio radiofonico in più. ‘Gone’ e ‘Springfield Summer’ hanno tutto per essere dei buoni singoli mentre ‘On The Case’ è il pezzo più metalcore del lotto e quello in cui si sente maggiormente il guitar work di Doc Coyle (God Forbid) e Chris Cain (ex-Bury Your Dead).