Quello dei tedeschi, si tratta del secondo lavoro in studio a distanza di due anni dall’omonimo debutto, si candida ad essere uno dei vinili da avere a tutti costi, peraltro con quell’occhio gigante in copertina, in un anno segnato da una leggera ripresa dell’attività live e di conseguenza delle uscite. L’ibrido tra shoegaze, new wave, kraut, garage e psych rock della band guidata da un fenomeno della natura come Inga Nelke è cresciuto ulteriormente e gli arrangiamenti sono diventati più maturi e accessibili al grande pubblico. Non parliamo certo di un gruppo commerciale o di facili costumi, ma di sicuro pezzi come ‘Consolation’, ‘Baby, Won’t You Come Along’ o ‘The Violet Room’ potrebbero essere passati alla radio ed ottenere un riscontro importante. In nome della fuzzwave, i chitarristi Felix Will e Thorsten Dohle hanno supervisionato le sessioni di registrazione e prodotto una scaletta organica e live oriented. Le melodie sono più pop, ogni tanto appare in sottofondo un po’ di elettronica alla Radiohead, ma le atmosfere ancora più oscure e sperimentali di quelle passate, i retaggi di Sonic Youth e Crumb non mancano, così come le commistioni con la scena anglosassone, e la sensazione è che questa potrebbe essere la volta buona per raggiungere uno status internazionale. ‘The Well’ e ‘One Fine Day’ sono altri due apici di un ascolto stimolante e mai scontato.