Quando uscì ‘Remanufacture’ era tutto diverso. Non solo i Fear Factory erano una macchina da guerra dal vivo, se ripenso al concerto con Manhole e Drain all’Estragon di Bologna mi vengono ancora i brividi, ma la musica alternative metal in generale stava vivendo un momento di evoluzione e grande sperimentazione. Sonorità industriali, groove metal, commistioni con l’hip hop ed il funk permisero a tante formazioni dell’epoca di distinguersi laddove solo qualche anno prima, in una scena dominata da influenze heavy e gotiche, avrebbero fatto parecchia fatica semplicemente a farsi notare. Da troppo tempo gli autori di ‘Demanufacture’ e ‘Obsolete’ sono alla deriva, incapaci di evitare cadute di stile terrificanti. Per tentare di rimettere a posto il conto in banca, Dino Cazares ha trovato un ingaggio come chitarrista in tour dei Soulfly, in attesa di annunciare il nome del sostituto di Burton C. Bell (di recente nei negozi con un paio di lavori degli Ascension Of The Watchers in cui non crede del tutto nemmeno lui), col quale pare avere chiuso i rapporti in maniera definitiva. A poco più di un anno di distanza da ‘Aggression Continuum’, osteggiato da buona parte della vecchia fanbase nonostante alcune idee discrete, viene immessa sul mercato una sorta di parte seconda di ‘Remanufacture’, ma senza aggiungere nulla alle sessioni di registrazione originali. Peraltro i remix sono quasi tutti di Rhys Fulber (Front Line Assembly, Delerium) e Zardonic e di conseguenza non è nemmeno l’occasione di valutare collaborazioni interessanti.