Non sempre un faro è simbolo di luce di speranza, basti pensare a The Lighthouse, il capolavoro di Robert Eggers con Willem Dafoe e Robert Pattinson, ma in questo caso siamo sul serio al cospetto di un lavoro che lascia sperare in un futuro migliore. Devin Towsend non ha più niente da dimostrare dal punto di vista artistico eppure prosegue nel suo percorso di ricerca e di sperimentazione, mostrando alle nuove generazioni la strada giusta per sfoggiare il proprio talento senza rimanere vincolati alle stupide leggi che regolano l’industria musicale. Non avrebbe molto senso paragonare ‘Lightwork’ con altri dischi del passato del chitarrista canadese, supportato dal batterista Morgan Agren, soprattutto perché scorrendo la scaletta si ha la netta sensazione di vivere un’esperienza sonora a sé stante ed i virtuosismi dell’ex-Strapping Young Lad sono limitati al numero necessario per attrarre gli appassionati di prog. I riferimenti maggiori sono a ‘Ki’ e la novità è rappresentata dalla produzione di GGGarth Richardson (Rage Against The Machine). Per il resto non mancano l’estro e quel pizzico di sana follia che hanno sempre caratterizzato la materia trattata da Towsend ed i featuring di Anneke Van Giersbergen e Steve Vai elevano lo spessore della release.