La stima che nutro per Vesa Ranta (Sentenced, The Man-Eating Tree) è tale che sarebbe stato sufficiente il suo nome per convincermi ad ascoltare il debutto in questione. Aggiungete poi il fatto che in line-up troviamo altri veterani della scena finlandese come Jesse Heikkinen (Hexvessel) e Natalie Koskinen (Shape Of Despair) e capirete perché ‘Word Of Sin’ troverà, almeno inizialmente, la strada spianata tra tutti gli appassionati di metal gotico, doom e progressivo. Tra l’altro l’artwork di Alexander Reisfar ed il concept sull’Abbazia di Thélema - il nome dato dall'occultista inglese Aleister Crowley a Villa Santa Barbara di Cefalù che scelse come tempio e luogo centrale di irradiazione del culto della sua comunità di adepti - che impreziosiscono questa prima uscita sono di assoluto livello e ciò, in periodi di crisi per l’industria musicale in genere, non è di poco conto. Premesso questo l’opera è sul serio tra le migliori promosse dall’etichetta transalpina negli ultimi tempi. In scaletta si passa con agilità tra invettive sludge-doom a passaggi atmosferici e cinematici, con divagazioni in ambito progressivo e quel tocco di gothic e epico che non guasta affatto. Sulla voce della Koskinen credo non ci sia molto da aggiungere. Parlano per lei i tanti dischi pubblicati in passato, ma credo che in ‘Word Of Sin’ – prodotto e mixato da Kyösti Rautio (Ancient Dawn, National Napalm Syndicate) per poi essere masterizzato da Jaime Gomez Arellano (Opeth, Paradise Lost) - l’ex moglie del cantante di ‘Elegy’ degli Amorphis sia riuscita ad esprimere qualcosa di differente dal solito. Le influenze del supergruppo vanno da nomi classici ad altri che scontati non lo sono per niente come Ghost, Alice In Chains, King Crimson, The Devil’s Blood e Blue Öyster Cult e pezzi come ‘A Thousand Dead Witches’, ‘Crystallion’ e ‘Queen Of Pain’ sono assolutamente stratosferici. E quindi, che il cerimoniale abbia inizio.