L’istituzione garage rock di Brooklyn celebra quindici anni di onorata carriera con un tributo alla propria città e un magnifico vinile bianco e nero che risplende nelle mani. In ‘New York City’ non si parla solo dei lati positivi della metropoli americana, l’apertura mentale, le factory e il lungomare di Manhattan, ma anche di quelli negativi, tanto che la presentazione dell’etichetta inizia con “quando tutti lasciavano la città, le fogne si sono aperte e siamo strisciati fuori”. Un po’ come se i The Men fossero tornati alle radici del loro sound, ricco di invettive noise e punk. Pezzi abrasivi come ‘Hard Livin’ e ‘Peace Of Mind’ segnano un’ulteriore evoluzione rispetto a ‘Mercy’ ed il feeling live è clamoroso. Mark Perro e Nick Chiericozzi sono in stato di grazia ed i passaggi lisergici e le cavalcate acide del lavoro precedente, presenti anche in ‘Anyone I Find You’, subiscono il predominio del garage più dissennato. ‘Echo’ e ‘Eternal Recurrence’ potrebbero essere in qualsiasi colonna sonora di documentari sul CBGB’s o sul Max’s Kansas City, i luoghi dove tutto è nato, e finalmente una band è in grado di riportarci all’epoca in cui Jon Spencer, un po’ con i Pussy Galore, un po’ con i Boss Hog della moglie Cristina Martinez e ancora con la Blues Explosion, riusciva a far diventare d’oro ogni miscela blues, noise e punk che maneggiava. In questi solchi troverete retaggi di Stooges e New York Dolls, di Heartbreakers e Replacements, ma soprattutto troverete quella patina di sporcizia che non riveste più i dischi di oggi. Le registrazioni si sono svolte in presa diretta e Travis Harrison (Guided By Voices, Built To Spill) ha catturato quelle emozioni, quel sudore e quei suoni viscerali in un vecchio due tracce, per non smarrire nemmeno un briciolo di organicità. Da segnalare la critica feroce al sistema politico-sociale americano di ‘God Bless The USA’ e l’accoppiata formata da ‘Round The Corner’ e ‘Through The Night’ che rappresenta il preludio ad un finale incandescente.