Non sono convinto che ‘Die About It’ possa cambiare molto per il supergruppo che vede protagonisti l’ex-DevilDriver John Boecklin, l’ex-God Forbid Doc Coyle e l’ex-In This Moment Kyle Konkiel. La storia con Tommy Vext è stata troppo pesante, sia per loro che per i fan, e le qualità dimostrate da Daniel "DL" Laskiewicz – che ha prodotto l’album insieme al batterista ed a Josh Gilbert (As I Lay Dying) - potrebbero non essere sufficienti a guadagnare ulteriore consenso, in una scena in continua transizione e nella quale i dischi vengono bruciati in un paio di giorni. La decisione di puntare sull’ex-The Acacia Strain si è in ogni caso rivelata azzeccata (‘Savior’ e ‘Turn It Down’) e gli americani sembrano aver trovato la stabilità necessaria per concentrarsi sul tour e guardare al futuro con serenità. Sapere alternare passaggi aggressivi, percussioni ossessive e melodie orecchiabili, con Boecklin e Coyle dotati di una tecnica individuale fuori dal comune, non è così semplice ed il livello di groove è mantenuto elevato (‘Hungry For Life’, ‘NDA’). A lungo andare però i crescendo ritmici costruiti ad arte, in un base alternative metal di ampio respiro, finiscono per risultare prevedibili. L’elettronica gioca un ruolo determinante e le commistioni con altri stili danno colore agli arrangiamenti - in ‘It’s You (2 Months)’ troviamo anche Sara Skinner aka KILLBOY - ancora più che in ‘Dear Monsters’.