Emma non è soltanto l’artista più incredibile che abbia calcato i palchi italiani nell’ultimo decennio. Emma è poesia pura. Quello che riesce a trasmettere quando imbraccia la sua chitarra o si siede al pianoforte è difficile da descrivere a parole. Fino a qualche giorno fa infatti riflettevo ancora su come impostare la recensione, su quali concetti sottolineare e magari di quali canzoni parlare. Poi mi sono imbattuto in una storia, come sempre di una naturalezza e di una spontaneità sconvolgente, e ho capito che il modo migliore per arrivare alla gente, per fare capire che ‘Nuovospaziotempo’ è un capolavoro è quello di scrivere a getto, di raccontare un’esperienza che tutti quanti possono provare, sia in digitale che attraverso il magnifico formato vinilico. Quando sono davanti a lei ad un concerto mi toglie il respiro, quando ascolto i suoi dischi a ripetizione mi sembra che tutto il resto non conti. Nel successore di ‘Dormi’ regna l’essenzialità, il potere cinematico poggia su componenti in apparenza semplici, domina l’attitudine rock di una musicista che sa leggere la musica pop moderna come nessun’altro. Assieme a Andrea Pachetti, ha dato sfogo al suo approccio cantautorale liberandolo da ogni vincolo o legame. Tutto è libero in ‘Nuovospaziotempo’, soprattutto la reazione, sta a voi decidere se positiva o negativa, agli stimoli provenienti dalla società di oggi. Emma è timida, tranne quando grida al microfono e pezzi come ‘Sconosciuti’ ("Avrеmo dei nuovi indirizzi e capelli divеrsi, io sempre con le stesse scarpe, non saprò più niente di te"), ‘Tuttoscorre’ ("Ci siamo strette forte che ci siamo rotte, incollare due bocche non è semplice mentre tutto muore, noi amore non moriremo qui") e ‘Sempre La Stessa Storia’ sono tra i più maturi della sua storia. Sono racconti di sguardi che si intrecciano, di mani che tremano e di un vissuto che, in un modo o nell’altro, finisce sempre per spiazzare. Ogni tanto l’elettronica e il rap alimentano il contrasto con l’andatura compositiva standard ed in scaletta troviamo anche la leggerezza melodica di ‘Pianopiano!’ ("C'è chi vuole salire, arrivare alle stelle e c'è chi, come noi, preferisce guardarle"), ‘Universo Parallelo’, probabilmente l’episodio più prossimo alle registrazioni precedenti, e ‘Mai Fermi’ ("Alla fine ci siamo persia a forza di coprirci gli occhi, ormai possiamo andare solo più avanti"). Proprio come lei dopo aver salito le scalette del palco. Nei crediti troviamo anche Niccolò Fabi (‘Punto Di Vista’), Nayt e Mecna (‘Punto Di Domanda’), ma quando ‘2’ sfuma nel silenzio la consapevolezza di essere al cospetto di un personaggio fuori dal tempo. Per scorgerlo bene cercate di cambiare angolazione e magari questo vi servirà anche per capire un po’ di più il mondo.