-Core
Múr
Múr
Century Media
Pubblicato il 03/12/2024 da Lorenzo Becciani
Songs
A1 Eldhaf
A2 Múr
A3 Frelsari
A4 Vitrun

B1 Messa
B2 Heimsslit
B3 Holskefla
Songs
A1 Eldhaf
A2 Múr
A3 Frelsari
A4 Vitrun

B1 Messa
B2 Heimsslit
B3 Holskefla

Ho avuto la fortuna di vedere dal vivo i Múr quando ancora nessuno li conosceva. Tra loro ci sono membri dei Forsmán e dei Blóðmör, due band sottovalutate della scena estrema islandese. I primi, dediti ad un black piuttosto efferato, hanno pubblicato il mini album ‘Dönsum í logans ljóma’ tre anni fa mentre i secondi, più heavy e punk, hanno all’attivo lo spettacolare dieci pollici ‘Líkþorn’, per cui li intervistai in un piccolo pub della capitale, e il debutto su lunga distanza ‘Í Skjóli Syndanna’. Quando mi sono trovato a pochi metri dal palco dei Múr, in occasione di Iceland Airwaves (quest’anno le off-venues sono tornate in numero consistente e la sensazione è che il festival potrebbe tornare alle vette che ci ha regalato in passato), non c’era tantissima gente. Qualcosa come cinquanta-sessanta persone, ma accanto a me erano tutte facce note. Si notava fin da allora grande interesse attorno a questa creatura capace di fondere, sotto l’etichetta post-metal, influenze post-rock, atmospheric black, thrash e progressive metal. Ricordo che rimasi a bocca aperta, non tanto per la bravura tecnica dei musicisti quanto per la loro attitudine che era già quella di una band al terzo o quarto disco. Negli anni scorsi mi sono stupito che il loro debutto discografico non venisse alla luce, tanta era la carne al fuoco e l’attenzione nei loro confronti (vi assicuro, non solo della scena metal). Non mi sono invece affatto stupito quando ho letto che l’avrebbe pubblicato Century Media. I Múr partono subito dal livello più alto e la loro visione apocalittica è il riflesso di tanti elementi differenti che collimano in un suono compatto e viscerale. Qualcuno dirà che assomigliano ai primi Cult Of Luna, altri verranno colpiti dalle influenze jazz e cinematiche nella loro musica o dalle ritimiche tra Meshuggah e Gojira, altri ancora troveranno degli agganci alle divagazioni nell’oscurità del buon Ihsahn degli Emperor. La realtà è che i Múr, come buona parte dei gruppi islandesi, sono inclassificabili. Le loro canzoni, mixate da Haukur Hannes (Auðn, Dynfari), mandano fuori di testa, attraggono, respingono, spingono a ricercare altra musica e fanno sentire un po’ più vicini a quelle terre amene in cui sono state composte. Il largo uso di sintetizzatori li caratterizzano senza dubbio e pezzi come ‘Heimsslit’ e ‘Holskefla’, non a caso posti in chiusura, danno la sensazione che il loro viaggio sia solamente all’inizio. Pure ‘Eldhaf’ e ‘Vitrum’ superano i nove minuti di durata, ma i Múr sanno anche essere essenziali e lo dimostrano con ‘Frelsari’ e ‘Messa’, letali e perfette per essere incluse nelle playlist che vanno tanto di moda oggi. Magari sarà così che qualcuno li scoprirà. Altri forse si fideranno delle mie parole o di quelle di qualche collega. Il consiglio è di non farvi sfuggire il vinile, perché dal suo ascolto si percepiscono ancora di più le doti dei ragazzi. 

Múr
From Islanda

Discography
Múr - 2024