Attendevo con ansia il debutto su lunga distanza del supergruppo che vede coinvolti membri di Rosetta, Rivers Of Nihil, Lotus Thrones, Model Prisoner e Revocation. Non solo perché ho consumato ‘Philosophy On Pessimism’ – i cui travolgenti remix sono tra l’altro scaricabili gratuitamente su BandCamp - ma perché era evidente da un’attenta valutazione delle prime registrazioni che lo spettro sonoro avrebbe potuto allargarsi in maniera esagerata. ‘Absent Lovers’ è uno dei dischi alternativi dell’anno, si presenta con arrangiamenti sontuosi, ricami ambient e sintetizzatori che sembrano presi in prestito dalle icone dark dei primi anni ottanta. La voce di David Grossmann è come una lama affilata in ‘Be Numb’, nata da un’idea del chitarrista Brody Uttley, eppure non tutto il lavoro è costruito sulle parti vocali come qualcuno potrebbe erroneamente pensare. Al contrario, una delle differenze sostanziali tra queste nuove tracce e le precedenti è nella superiore coesione, oserei dire inevitabile visto che parliamo di un progetto sperimentale, tra la sezione strumentale, i testi ed il cantato. La struttura compositiva è stata a volte estesa, come in occasione della conclusiva title track, tagliata in due dal sassofono di Bruce Lamont dei Bloodiest, ma quasi sempre permette di godere dello spessore tecnico dei musicisti in questione, abituati a servire gli appassionati di metal, e di percepire un gusto melodico d’annata. ‘Tides Of Oppression’ e ‘Not Every Whispered Promise Is True’ introducono l’ascoltatore in un panorama di desolante decadenza caro a Vowws e Crosses e, mentre il basso di Brett Bamberger percuote l’anima, la sensazione è che da un momento all’altro potrebbe partire una base elettronica da dark dancefloor. Ciò non avviene, ma la tensione elettrica è tale da impedire qualsiasi reazione ed allo stesso tempo creare tumulti interni non gestibili con il sistema nervoso centrale. Una volta assorbite le clamorose ‘Scale To Weigh All Tears’ e ‘Comparison Is The Thief Of Joy’ non potrete più farne a meno e le decine di release alternative rock di quest’anno di transizione vi appariranno improvvisamente prive di contenuto. Anche stavolta Andrew Schneider (Julie Christmas) si è occupato del mixaggio trovando lo spazio necessario perché ogni strumento possa muoversi in libertà, accelerando come un tir in corsa e rallentando, senza un motivo preciso, quando l’atmosfera si fa cupa e insalubre. Quella che ci propongono i New Miserable Experience è un’esperienza immersiva, un’avventura che forse neppure loro si attendevano in termini tanto avanguardistici e melodici. Un disco davvero incredibile per chi la musica la ascolta ancora.