Sul fatto che Lotta Ruutiainen sia una rivelazione assoluta non ci sono dubbi. La stupenda cantante finlandese, tra l’altro cresciuta in ambito jazz e voce femminile dei Kuolemanlaakso, ha mosso rapidamente i suoi passi nel music business riuscendo ad inserire la propria musica nell'applicazione mobile di successo Beatstar e soprattutto ad ottenere la chiamata di SharpTone Records, sublabel di Nuclear Blast che nel giro di pochi anni si è costruita un catalogo invidiabile. Non siamo certo al cospetto del primo gruppo finlandese capace di stipulare un contratto con un’etichetta internazionale, però il presente ‘Deathmatch’ saprà sorprendervi sotto tanti aspetti. Prima di tutto dal punto di vista della produzione perché i Luna Kills possono vantare dei suoni ultramoderni, in bilico tra alternative metal, djent e pop e non annoiano mai. In un periodo storico deprimente nel quale i singoli vengono bruciati dopo due ore e troppi gruppi non sanno più quale direzione prendere, ascoltare un debutto così compatto e dinamico è pura manna dal cielo. In secondo luogo pare di essere tornati agli anni novanta o al massimo ai primi anni duemila nel quale si sentiva veramente cantare e parti soliste e parti ritmiche venivano esaltate da una voce in grado di ergersi sopra tutto. Quella della Ruutiainen è clamorosa, potente e mai banale, e singoli come ‘WAVES’ – un pezzo in cui tutti possono identificarsi perché parla di credere in qualcuno o qualcosa che ti delude costantemente, ma di non riuscire ad andartene perché sarebbe come rinunciare a qualcosa per cui hai lavorato a lungo – e ‘LEECH dimostrano che i Luna Kills, pur avendo ancora margini di crescita importanti, sono già pronti per prendersi tutto. E quando dico tutto è tutto! ‘SADIST’ e ‘burn the world with me’, oltre ad ‘hallucinate’ che viene spezzata in due da una base elettronica micidiale. Un incedere ritmico spaventoso, scream assassini e melodie vincenti, in grado di costituire un mix adatto a tutte le età. La traccia più disturbante è probabilmente ‘sugar rush’, incentrata sulla ricerca della felicità, sulle pressioni eccessive che subiamo nella nostra esistenza e sulla scarsa consapevolezza nei nostri mezzi. Perfetti per chi è cresciuto col crossover o la prima ondata nu metal così come per chi ama le sfumature deathcore e la fascia più sperimentale dell'alternative metal. Tanta roba sul serio, in attesa di vederli dal vivo e valutare appieno la trasportabilità live del materiale.