Un po' Spiritual Beggars, un po' Karma To Burn e anche un po’ Peaky Blinders. I riferimenti alla celebre serie televisiva della copertina di questo mini album, ma potrebbe essere anche una qualsiasi gang di La Rochell ovvero la città costiera del sud-ovest della Francia da cui proviene la band, fanno pensare ad un suono molto fisico e aggressivo. E così è effettivamente. I Walnut Grove DC sono attivi da quindici anni e portano avanti uno stoner metal di spessore con attitudine DIY e fuzz in quantità. Nei sette anni trascorsi dal full lenght ‘Roskov’ non è cambiato poi molto. Il basso di Thibaud Carter è sempre in primo piano, la batteria in tiro costante e semmai i membri hanno acquisito maggiori certezze dal vivo. Le influenze di Headcharger, storica realtà transalpina ferma a ‘Rise From The Ashes’ del 2021, Fu Manchu e Orange Goblin hanno preso ancora più spazio, con la voce roca del chitarrista Sylvain Bonnin a donare un tocco rock n’ roll alle canzoni. In scaletta spiccano l’iniziale ‘50 Foot Woman’, forse il pezzo migliore mai scritto in carriera, e ‘Turn Around’, una sorta di giravolta a sottolineare come ‘Deeper’ desideri ottenere un riscontro maggiore fuori dal solito circolo underground locale. Se riuscissero ad imbarcarsi nel tour giusto i loro sogni potrebbero realizzarsi. Nel frattempo cercate di scoprire cosa sarà mai successo nella ‘Room 330’ del peggiore hotel di provincia.